Comune di Nicotera. Decisamente fallimentare l'anno trascorso. D'Agostino traccia un giudizio dall'opposizione. Comune di Nicotera. Decisamente fallimentare l'anno trascorso. D'Agostino traccia un giudizio dall'opposizione.

Comune di Nicotera. Decisamente fallimentare l’anno trascorso. D’Agostino traccia un giudizio dall’opposizione.

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D’Agostino e menvri del movi@vento

Il fallimento dell’amministrazione Marasco, di cui intendiamo parlare, è ancora più grave dal momento che il comune ha beneficiato di notevoli finanziamenti arrivati sia dallo Stato che dalla Regione. Volendo passare in rassegna i settori della debacle, partiamo dalle opere pubbliche, per i risvolti positivi che da esse si sarebbero potuti conseguire, in termini di servizi offerti alla comunità e di messa in sicurezza del territorio comunale, ma che a tutt’oggi non si intravedono.

Scolmatore di piena

Si tratta di un’opera fondamentale per evitare allagamenti della frazione Marina del tipo di quelli verificatisi nei mesi di giugno e agosto 2018 cha hanno creato notevoli danni tant’è che fu dichiarato lo stato di emergenza. Si tratta di scaricare nel torrente Santa Barbara le portate miste (nere e pluviali) eccedenti un certo rapporto di diluizione, per evitare che esse pervengano tutte nell’area dell’ex depuratore di Marina mettendo in crisi gli impianti di sollevamento che pompano i reflui verso il mega depuratore di Gioia Tauro. L’opera fu fortemente caldeggiata dal Movimento 14 luglio che ne propose la realizzazione all’interno di un tavolo tecnico regionale che si svose a cavallo degli anni 2018 e 2019. L’importo di progetto è stato di 300.000 euro e i lavori, iniziati il 12/07/2021 dovevano essere ultimati il 18/03/2022. Ad oggi i lavori sono lontani dall’essere completati e hanno avuto varie sospensioni, l’ultima delle quali in data 23/06/2022, anche perché il progetto ha avuto necessità di una perizia di variante. Gli ultimi sei mesi circa di sospensione, da giugno fino ad oggi, sono dipesi, a detta del dirigente dell’Area tecnica, dallo smarrimento di una lettera della Provincia, che aveva chiesto il versamento di circa 1000 euro per poter autorizzare ii lavori da eseguire sulla SP30 per la sostituzione di una tubazione ammalorata. Ci si avvia ora ad affrontare la stagione invernale senza questa importantissima opera con i correlativi rischi di nuovi pericolosi  allagamenti.

Lavori di messa in sicurezza dell’abitato di Marina attraverso il rifacimento della condotta di raccolta delle acque bianche ed il completamento della stazione di sollevamento presso il fosso San Giovanni.

Anche quest’opera ha la stessa finalità di quella precedente, con la differenza che è funzionale a convogliare e scaricare nel canale San Giovanni le acque meteoriche raccolte all’interno del bacino rappresentato dall’abitato della frazione. Anche in questo caso l’importo di progetto è di 300.000 euro ed è stato redatto dall’ing. Dario Tricoli che l’ha presentato nel novembre 2020.  Anche questo appalto è stato oggetto di interrogazione nel c.c. ultimo del 10 dicembre u.s. e l’assessore ai ll.pp. , come si può verificare dalla registrazione della seduta, ha dichiarato che il mancato inizio dei lavori è dipeso dalla non reperibilità dei materiali sul mercato. Una grossa bugia, visto che appena quattro giorni prima, ed esattamente il giorno 6/12 era stata emessa una determina di revoca dell’appalto per intervenuta interdittiva antimafia.

Lavori di ampliamento del cimitero cittadino

Ecco i principali dati dell’appalto: Importo del progetto 175.000 euro. Importo dell’ appalto € 96.500. Aggiudicazione 16/08/2021

I lavori sono stati ripetutamente sospesi e dovevano infine essere ultimati il 18/10/2022. L’impresa ha invece di fatto abbandonato il cantiere ed è in corso la procedura di rescissione in danno. E’ inutile descrivere i disagi creati da tale situazione ai visitatori di una parte del cimitero cittadino ai quali, di fatto, sono state impedite le visite ai propri defunti con l’aggravante di aver dovuto sopportare lo spettacolo indecente di accumuli di materiali edili di risulta lasciati per mesi all’interno dell’area dove non si svolgeva alcun lavoro.

Rischio idraulico nell’area sottostante lo scalo ferroviario.

I lavori di messa in sicurezza del rilevato ferroviario, eseguiti da RFI nei mesi passati, hanno accentuato il rischio idraulico per il versante a valle dei binari. Infatti tutte le acque provenienti dal costone soprastante finiscono col canalizzarsi lungo la SP30 per poi, in mancanza di opere di raccolta e canalizzazione, giungere nel piazzale dello scalo e da qui, attraverso delle griglie di raccolta e un sottopasso dei binari, all’antica strada in pietra Agnone che collega la stazione alla Marina. Il problema è stato ripetutamente oggetto di interrogazione all’interno del C.C. e dopo molti solleciti è stato effettuato il 26 maggio 2022 un sopralluogo alla presenza del dirigente dell’Area tecnica ed i responsabili della RFI. Grande assente è stata invece la Provincia di Vibo Valentia che non ha inviato alcun rappresentante malgrado rientri nei suoi compiti d’istituto la regimentazione delle acque lungo la provinciale. Particolarmente necessaria, urgente e indifferibile è, a tal proposito, la realizzazione di una griglia d’intercettazione all’innesto tra la provinciale e la bretella che porta allo scalo, ancor più per il fatto che vi è lungo questa un vistoso cedimento di muro di contenimento. Ad oggi purtroppo nulla è seguito al primo sopralluogo e i rischi aumentano giorno dopo giorno.

Lavori di messa in sicurezza del versante sud località Vasia.

Importo complessivo  € 330.000 circa. Consegna dei lavori 22/09/2022. Ultimazione dei lavori (da contratto): 20/03/2023

All’attualità il cantiere è del tutto inoperante 

Passando ora ai settori della pianificazione, della protezione civile, della difesa dell’ambiente e dei servizi turistici e non, e infine della sanità, ne emerge un quadro ancor più desolante. Eccone le prove.

PSC e Piano spiaggia.

Entrambi tali piani, pilastri fondamentali della pianificazione territoriale e quindi bussola del programma di qualsiasi amministrazione, ancor più se di un comune costiero, si sono definitivamente arenati dopo la loro adozione; e ci sono tutti i motivi per ritenere che non se ne farà niente in questa consiliatura ormai agli sgoccioli.

Piano di emergenza

Malgrado le allerte meteo che si ripetono, e l’allarme recente di onda anomala per i fenomeni registratisi allo Stromboli, il piano di emergenza, pur aggiornato, resta nei cassetti. E’ evidente che in mancanza di attuazione (cartellonistica, simulazioni ecc.) un piano del genere serve davvero a poco, soprattutto in caso di evento sismico non improbabile, visto che siamo in pieno periodo di ritorno dopo il catastrofico terremoto del 1908.

Inquinamento marino

A tal proposito dovremmo necessariamente partire da quella delibera del 4 luglio 2019, da noi proposta ed approvata all’unanimità, con la quale si era deciso di formare un coordinamento tra i sindaci del nostro arco costiero per affrontare insieme ed organicamente tale fenomeno che rischia di diventare endemico. Delibera approvata (all’unanimità), delibera insabbiata. Come tante altre. Ancora una volta sono poi rimasti inascoltati gli appelli del nostro Gruppo ad intervenire con alcuni accertamenti, puntualmente esplicitati nel Consiglio Comunale del 31 luglio 2022 da noi richiesto. Si trattava di verifiche che non avrebbero richiesto grandi esborsi ma che avrebbero potuto dare importanti riscontri sulle possibili cause di quella che è la principale palla al piede della nostra economia turistica. In estrema sintesi: nessun monitoraggio dei canali di bonifica a partire dal San Giovanni dove continuano ad essere video-documentati sversamenti sospetti anche in assoluta mancanza di pioggia; niente video-ispezione all’interno dei condotti delle acque bianche della Marina per accertare gli allacci di fogne privati, sicuramente esistenti e che immettono acque luride che poi finiscono a mare attraverso il canale di cui sopra;  niente misuratori di portata all’interno delle tubazioni che portano al megadepuratore della IAM attraverso vari impianti di sollevamento; niente analisi delle acque di falda per misurare la concentrazione di composti nutrienti che si originano dai fertilizzanti e che finiscono anch’essi in mare generando la famigerata flora algale che ci affligge ogni anno. NIENTE DI NIENTE.

Salvaguardia e valorizzazione della pineta della Marina

Come gruppo Movi@Vento abbiamo sollevato il problema dell’incuria in cui versa tale impianto boschivo che rappresenta un notevole valore ambientale e paesaggistico per la frazione Marina. A tal fine ci siamo fatti promotori di un gazebo con distribuzione di un opuscolo illustrativo. Abbiamo anche individuato i tre proprietari, che abbiamo anche contattato personalmente. Di essi, soltanto la ITI s.p.a., Investimenti Turistici Immobiliari, ha proceduto alla pulizia, mentre il proprietario privato, ad oggi non ha messo mano ai lavori. Per la parte demaniale, ci eravamo inoltre resi parte attiva con il Consorzio di Bonifica Tirreno Vibonese per rendere attuativa una convenzione già deliberata dalla terna commissariale che ha amministrato il comune prima dell’attuale maggioranza. Sta di fatto che a tutt’oggi la convenzione non è stata neppure portata alla firma e il timore è che si giunga alla prossima stagione estiva senza un nulla di fatto. Da sottolineare che il rischio che la pineta vada in fumo è rilevante, vista l’assoluta mancanza di manutenzione dell’impianto boschivo con la conseguenza di un notevolissimo carico d’incendio presente nel sottobosco, costituito da tronchi caduti, ramaglie e quant’altro. Da evidenziare che un malaugurato evento del genere coinvolgerebbe i villaggi presenti nell’area e distruggerebbe uno degli interventi paesaggistici più importanti d’Europa, com’è quello del giardino progettato e diretto dal famoso arch. Porcinai all’inizio degli anni 70.

Imposta di soggiorno

Dopo aver denunciato in Consiglio la eclatante evasione di tale imposta da parte dei grandi villaggi turistici, con introiti pari a un decimo del dovuto, sono state emesse sanzioni per oltre 200.000 per gli anni passati a dimostrazione che avevamo ragione e che qualcuno aveva consapevolmente permesso l’evasione. Intanto però gli introiti, che dovrebbero per legge servire a finanziare i servizi per il turismo (mobilità, parcheggi, beni culturali, eventi estivi ecc.) vengono tutti dilapidati per le luminarie estive e per la via del vischio. Della serie “panem et circenses”.

Potremmo continuare citando altre numerose delibere da noi proposte che, pur approvate all’unanimità, sono state sistematicamente affossate, o delle Commissioni consiliari mai convocate al solo scopo di avere le mani libere. Ma non  possiamo non dire qualche parola sulla

Sanità, che se pure non rientra tecnicamente nelle competenze comunali in termini di bilancio, non per questo esenta un sindaco dall’occuparsene, visto il suo ruolo, tra gli altri,  di prima autorità sanitaria e di partecipante alla conferenza dei sindaci.

E qui dalle dolenti note si passa alla tragedia. Dalla sbandierata postazione del 118, si è passati al nulla assoluto. La stessa fine vergognosa sta facendo la Guardia medica, passata da H24 ad H12 per arrivare oggi ad H-saltuarie, con invito spesso a rivolgersi ad altre postazioni vicine che diventano però lontane da raggiungere in termini di tempo se si considera lo stato della viabilità, che espone anche a molteplici rischi. E tutto questo in un comune che ha un bacino d’utenza sanitaria che d’estate arriva a 20.000 abitanti. Anche in questo campo, le offerte di collaborazione del nostro gruppo sono state rinviate al mittente.

E veniamo al problema dei problemi e cioè

Il Contrasto alla criminalità e la sicurezza del territorio

E’ emblematico – ed inquietante al tempo stesso – il silenzio assordante della maggioranza dopo il fatto di sangue avvenuto nel pieno centro della Marina alla fine del mese di novembre scorso. Un silenzio rotto grazie alla richiesta del nostro gruppo Movi@Vento di parlarne in una seduta del Consiglio comunale, convocato peraltro con incomprensibile ritardo. Non sarà che l’imbarazzo era nato da ciò che è poi venuto fuori? E cioè la gravissima mancanza di funzionamento delle telecamere di video-sorveglianza, confessata dal Comandante della polizia municipale, Dirigente dell’Area Vigilanza. Anche su questo, come su tanti altre disfunzioni, il sindaco e i suoi assessori dovrebbero dare ora risposte chiare e univoche, che non sono arrivate nel Consiglio del 17/12 e che continuano a non pervenire.

E per ora mi fermo qui.

Antonio D’Agostino – Gruppo Movi@Vento

 

 

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