I lunedì della vergogna. I lunedì del fallimento della sanità nel comprensorio nicoterese. Scorrono uno dopo l’altro, i problemi sono sempre gli stessi, tutti sanno quali sono le emergenze da fronteggiare, ma nessuno interviene per alleviare i disagi degli utenti e soprattutto degli anziani. Sono proprio questi ultimi a pagare il prezzo più alto. L’ultimo episodio, che mette a nudo la loro sofferenza, s’è verificato proprio ieri mattina. G. F., 80 anni, pensionato residente a Moladi, frazione di Rombiolo, dopo avere atteso un paio d’ore nei corridoi del Poliambulatorio probabilmente senza risolvere nulla abbandona la struttura e si avvia verso il suo furgone per far ritorno a casa. Camminando sul marciapiede dissestato che fiancheggia il presidio ospedaliero, sfortunatamente inciampa contro una mattonella rialzata, perde l’equilibrio e impatta con violenza sull’asfalto. Le sue urla di dolore e l’incapacità a rialzarsi lasciano intuire la gravità della situazione. In tanti gli prestano soccorso. Il dottor Franco Stilo, responsabile del Poliambulatorio, sospettando la frattura del femore e della gamba, richiede l’intervento del 118. Dopo circa un’ora arrivano sul posto i familiari e subito dopo anche l’ambulanza. L’uomo viene caricato a bordo e avviato verso il pronto soccorso, mentre la moglie, D. P., e il genero manifestano l’intenzione di sporgere denuncia per quanto accaduto.
Da sottolineare che anche ieri mattina la tensione l’ha fatta da padrona nei corridoi del Poliambulatorio. Decine e decine di persone provenienti dall’intero comprensorio (Filandari-Rombiolo-San Calogero-Limbadi-Nicotera-Joppolo) hanno dovuto fare i conti con le assenze di alcuni medici. Come largamente previsto, non s’è presentato in servizio il dottor Mercurio De Carlo, responsabile Ufficio esenzione ticket, che la settimana scorsa aveva dovuto fronteggiare da solo la rabbia degli utenti. Malumore anche tra le tante mamme che hanno trovato chiuso l’Ufficio vaccinazioni perché il medico risulta in malattia. Stessa situazione nei corridoi del primo piano dove è risultato assente il medico addetto alla Protesica. A tutto ciò si aggiungano il perdurare dei mancati interventi di manutenzione e la ferita aperta della guardia medica funzionante a singhiozzo. Il tutto nel mentre il management dell’Asp sembra navigare nell’indifferenza. Sarà pure vero che manca il personale medico, ma tutto lascia pensare che quello che c’è non venga gestito al meglio.
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