Inoltrata dal gruppo di minoranza “Joppolo nel Cuore”, istanza di convocazione urgente del consiglio comunale.
I consiglieri chiedono che vengano discussi i seguenti punti all’o.d.g.: Richiesta al Commissario Straordinario di Liquidazione di valutare il ricorso in autotutela presentato dai cittadini utenti del servizio idrico del Comune di Joppolo per l’annullamento delle fatture dei canoni idrici degli anni 2017, 2018, 2019 e 2020, ricorso depositato presso il Comune di Joppolo e protocollato in arrivo il 22.02.2023 al numero 0001238 e conseguentemente assumere le dovute decisioni come auspicato, nell’interesse dell’Ente, dai firmatari; Richiesta al Commissario Straordinario di Liquidazione di disporre, in considerazione della forte crisi economica ancora in atto e che rischia di aggravarsi soprattutto in questo comune, la predisposizione di un piano di rateizzazione del pagamento dei canoni idrici, della TARI ed eventuali tributi comunali non riscossi, sempre se dovuti e non prescritti.
“Nell’anno 2022 – affermano Valerio Mangialardo, Biagio Zappia e Francesco Messina – sono pervenuti ai cittadini di questo comune, utenti del servizio idrico comunale, le fatture relative ai canoni idrici degli anni 2017, 2018 e 2019. Nel mese di gennaio 2023 sono state consegnate le bollette relative all’anno 2020. Con le bollette relative all’anno 2020 è stato richiesto il pagamento dell’importo preteso in unica rata e ciò in un momento di grande crisi economica generalizzata e senza tener conto, per quanto riguarda la popolazione di questo Comune, che la comunità locale è costituita prevalentemente di persone anziane e pensionati che vivono solo di pensione. A causa della crisi economica, dei forti aumenti dei costi dell’energia elettrica, del gas, dei servizi in genere nonché dell’aumento dei generi alimentari, compresi quelli di prima necessità, le famiglie neanche riescono a far fronte alle spese giornaliere per sopravvivere. Per tante famiglie la somma richiesta, solo con la bolletta del canone acqua 2020, assorbirebbe l’intero rateo mensile della pensione lasciandole completamente allo scoperto ed in stato di seria difficoltà. La richiesta di pagamento in unica rata ha suscitato forte disappunto in tutta la comunità locale rinvigorendo le contestazioni già in corso sia in punto di fatto che hanno la loro importanza in ordine alla dovutezza del pagamento dell’intera somma, che di diritto”.
Il gruppo di opposizione, quindi, contesta che: “le letture dei contatori non hanno avuto, per come prescritto, cadenza semestrale, i cittadini utenti non sono stati posti nelle condizioni di conoscere il consumo effettivo perchè non sempre è stato riportato il consumo rilevato nella lettura precedente; l’accertamento dei consumi non effettuato semestralmente comporta anche che la fascia individuata non sia quella reale per cui all’utente vengono imputati canoni diversi da quelli effettivamente dovuti; l’acqua erogata per uso domestico è stata più volte erogata con “divieto uso destinato al consumo umano”, “divieto utilizzazione” (vedi ordinanze sindacali); ai sensi della Legge 27.12.2017 n. 2005, prescrizione biennale, il preteso diritto di pagamento deve ritenersi prescritto; la stessa eccezione di prescrizione vale anche per le fatture 2020 in quanto sono state consegnate nel 2023”.
I consiglieri, inoltre, hanno indirizzato anche al Commissario Straordinario di Liquidazione una lettera protocollata il 10 febbraio 2023, al numero 989, informandolo del disappunto dei cittadini.
“Considerando che il Comune – dichiarano – per dettato statutario cura e tutela gli interessi della comunità locale e promuove la crescita morale, civile, sociale ed economica, che tra le sue finalità il Comune – lo prevede lo Statuto – ha quella del miglioramento della qualità della vita della famiglia, che il Consiglio Comunale rappresenta la collettività comunale (art. 9 Statuto) e, pertanto, in questo frangente non può straniarsi, “tirarsi fuori” ma ha il dovere di ascoltare e di rendersi portavoce delle istanze dei cittadini, delle famiglie che sono a rischio impoverimento e di tutta la comunità locale, si ritiene che in questo contesto il Consiglio Comunale in unità di intenti e senza pregiudizi di parte, può contribuire con il suo deliberato a rasserenare gli animi della comunità in fibrillazione ed evitare disparità di trattamenti tra gli utenti che beneficiano delle decisioni del Giudice e quelli che non hanno i mezzi per ricorrere alla giustizia. Insorge a questo punto anche un problema di etica, di giustizia, di equità, di imparzialità e di uguaglianza (art. 3 della Costituzione) davanti alla legge (perché la legge sulla questione in esame c’è)”.