Proseguono presso la Sala Giuffrè della Biblioteca “Pietro de Nava” gli incontri sul tema “La percezione del tempo tra Antico, Moderno e Contemporaneità” promossi dall’Associazione Culturale Anassilaos congiuntamente con la stessa Biblioteca, con il patrocinio del Comune di Reggio Calabria

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Proseguono presso la Sala Giuffrè della Biblioteca “Pietro de Nava” gli incontri sul tema “La percezione del tempo tra Antico, Moderno e Contemporaneità” promossi dall’Associazione Culturale Anassilaos congiuntamente con la stessa Biblioteca, con il patrocinio del Comune di Reggio Calabria. “Il tessuto delle Muse. Musica e mito nel mondo classico” sarà il tema della conversazione del Prof. Massimo Raffa, ricercatore e docente di Musicologia e Storia della Musica presso il Dipartimento di Beni Culturali dell’Università del Salento (Lecce) e studioso di musica greca antica. A introdurre il relatore il Prof. Amos Martino, responsabile del Centro Studi Anassilaos “Glauco di Reggio” per la Cultura Letteraria Greca e Latina. Attraverso i miti musicali più noti del vasto patrimonio ellenico, come quelli della nascita delle Muse, di Hermes inventore della lira, di Apollo e Marsia, di Odisseo e le Sirene, di Orfeo, e di altri ancora, il relatore cercherà di illustrare l’importanza e i poteri attribuiti alla musica lungo lo sviluppo della civiltà greca, dai primordi magico-sciamanici del mondo arcaico, alle riflessioni filosofiche dell’età classica, fino all’incontro con la nascente spiritualità cristiana, per mostrare come anche il rapporto dell’uomo contemporaneo e la musica si muova intorno a temi e problemi che già il pensiero greco aveva individuato, ora con l’intuizione dei poeti, ora con la lucidità dei filosofi. La musica ebbe un ruolo molto importante anche nella Rhegion greca e la stessa poesia che noi oggi ci limitiamo a leggere o declamare, a seconda dei casi, veniva “cantata” da un coro o da una sola voce al suono di diversi strumenti musicali.. Lo storico Pausania, ad esempio, ci informa di una festa, forse annuale, probabilmente in onore di Apollo e Artemide o di entrambe le divinità,  che si celebrava a Reggio, alla quale era solito prendere parte  un coro di trentacinque ragazzi, con tanto di maestro e flautista, che i Messeni inviavano a Reggio. Il naufragio della nave nel viaggio di ritornò interruppe forse per sempre questa tradizione. Lo storico Timeo ci informa invece  di un agone citaredico, cioè di una gara con l’uso della cetra,  svoltosi a Delfi,   tra il reggino Aristone e il locrese Eunomo. Lo stesso poeta reggino Ibico, secondo Ateneo di Naucrati, sarebbe stato l’inventore di uno strumento musicale, la  lira fenicia, detta anche sambuca, mentre Anacreonte, che il poeta reggino aveva incontrato a Samo presso la corte di Policrate, aveva creato il barbiton.

 

 

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