Una mareggiata a fine luglio non è cosa abituale. Gli stabilimenti balneari hanno dovuto, in fretta e furia, ritirare ombrelloni e sdraio, mentre anche i pescatori si son visti costretti a mettere al sicuro le loro barche. Tutto sommato, di fronte all’impossibilità di fare il bagno, hanno perso quota le polemiche sulla balneabilità delle acque marine. Sono rimaste ben vive solo quelle relative alla ricerca dei tubi di scarico abusivi avviata lunedì scorso dall’amministrazione comunale nell’intento di sgomberare il campo dalle tante perplessità che avvolgono il mistero del mare sporco. In sostanza, un potente escavatore ha ribaltato in più punti l’arenile a ridosso del fosso San Giovanni, ma sull’esito dei lavori non è arrivata alcuna comunicazione ufficiale. In tanti, però, testimoniano che sulla sponda sinistra del fosso San Giovanni sarebbe stato un trovato un tubo che, però, non sarebbe stato portato in superficie. Anzi, per motivi di sicurezza, sarebbe stato ricoperto di nuovo con la sabbia in attesa di un nuovo intervento. Vero? Falso? Non c’è che da aspettare che si calmi il mare. Intanto, nell’ambito delle iniziative promosse per far luce sulle cause del mare sporco, il Dipartimento Ambiente dell’associazione “Difesa diritti del territorio” ha incontrato il personale della Delegazione di spiaggia di Nicotera guidato dal luogotenente Leonardo Portogallo, su incarico del comandante della Capitaneria di Porto di Vibo Marina, Luigi Spalluto.
Un confronto sereno e costruttivo dal quale è emersa l’apprezzabile sensibilità del luogotenente Portogallo verso tutti gli argomenti trattati. I membri della “Ddt” (Antonio Montuoro, Giuseppe Calopresti, Domenico Chindamo, Alfonso Galasso, Domenico Corso) hanno sottolineato con appropriati interventi il loro convincimento che quanto sta accadendo sul litorale nicoterese – nell’estate in corso, ma anche nei trent’anni precedenti – col mare sporco h24, sia un qualcosa di inaccettabile che sta condannando l’intero territorio ad una crisi economica irreversibile. Al personale della Delegazione di spiaggia è stato anche consegnato un documento contenente le proposte che la Ddt intende portare avanti per tenere accesi i riflettori sulla situazione esistente. Linee così riassumibili: 1)- invito all’amministrazione comunale ad avviare la progettazione per realizzare un nuovo depuratore consortile tra i comuni di Nicotera – Limbadi – San Calogero e Rombiolo con conseguente sganciamento dalla Iam di Gioia Tauro; 2) – smantellamento dell’ex depuratore di Nicotera Marina punto di arrivo e partenza di una miriade di tubazioni che non hanno motivo d’esistere; 3) – installazione di misuratori di flusso lungo il percorso della condotta fognaria che porta alla Iam; 4) – impianti di videosorveglianza per tutte le stazioni di sollevamento dislocate lungo la condotta per Gioia Tauro con affidamento del loro controllo alla Regione; 5) – recupero del finanziamento necessario per il trattamento biochimico delle acque marine lungo tutto il litorale nicoterese da parte di una ditta specializzata in materia. Non sarà un lavoro semplice, ma la questione mare sporco non è irrisolvibile.