Si è svolto ieri sera l’incontro promosso dall’Associazione Difesa Diritti del Territorio sul tema “Mala depurazione: appello a forze politiche, comitati e associazioni”. Una riunione molto partecipata con la presenza delle associazioni, comitati e forze politiche di minoranza del Consiglio Comunale di Nicotera e di San Ferdinando. Assenti i rappresentati di maggioranza.
Il presidente della DDT, Pino Brosio, ha introdotto i lavori esponendo le varie problematiche sulla “mala depurazione” che tanta apprensione e proteste ha suscitato tra la popolazione e i turisti quest’estate con il mare particolarmente sporco con danni alla salute e con presenza di fioritura algale ben alimentata da sversamenti fognari e da inquinanti che giungono dalle falde acquifere e dai terreni antistanti il litorale, di recente maggiormente interessati da una coltura intensiva.
Ha proseguito Brosio introducendo il lavoro di inchiesta fatta dal giornalista Antonio Leonardo Montuoro che ha filmato e documentato molti sversamenti della condotta comunale lungo il percorso che dalla città va verso l’abitato di Marina per poi proseguire con impianti di sollevamento fatiscenti verso il depuratore della IAM di Gioia Tauro verso il quale pare non arrivino affatto i liquami di Nicotera disperdendosi nel tragitto.
Brosio ha invitato tutte le associazioni presenti a fare unità per combattere insieme questo grave problema dell’inquinamento merino e del litorale, facendo presente che seppur siamo a settembre 2023 dopo una estate di inchieste e denunce, siamo in netto anticipo per salvare l’estate del 2024. Brosio, alla fine del suo intervento, ha annunciato che a Nicotera è stata ricostituita la Pro Loco, segno della volontà di voler ripartire con lo strumento più idoneo ed essenziale per fare turismo.
L’intervento di Antonio Montuoro si è incentrato sulla presentazione video di 18 schede che, in maniera impietosa e dettagliata, ha ben documentato i vari punti di sversamento della condotta comunale, con impianti di sollevamento liquami fatiscenti e pompe che non funzionano, sversando la fogna lungo fossi, torrenti, terreni del litorale marino, nonché direttamente a mare anche con sversamenti copiosi nel fosso San Giovanni che è una cloaca a cielo aperto, colpevolmente tollerata da troppo tempo, posizionata nel centro spiaggia a ridossi di lidi e villaggi turistici sulla direttrice del lungomare.
Queste inchieste, sintetizzate nelle 18 schede, sono state unanimemente apprezzate da tutti i rappresentati delle associazioni presenti, capendo così, finalmente, che il problema inquinamento del mare è solo causato dalla condotta comunale fatiscente e colpevolmente lasciata sversare da anni in vari punti, senza interventi di risanamento.
Montuoro ha dimostrato e documentato che il fiume Mesima e il torrente Vena sono aggetto, dal 2017, di una bonifica con eutrofizzazione tramite prodotti biochimici compatibili, effettuati dalla Wet Stone srl, società specializzata incaricata e finanziata dalla Regione Calabria tramite il Comune di San Ferdinando, garantendo alla foce acque limpide e pulite.
Montuoro in conclusione, ha fornito una soluzione per bonificare il litorale marino, informando i presenti che ha già fatto fare un sopralluogo al titolare del Wet Stone srl, Antonio Di Giacomo, lungo il litorale di Nicotera Marina con particolare attenzione al fosso san Giovanni, individuato come fonte principale degli inquinanti che fanno da nutrimento, da giugno a settembre, alla fioritura algale.
Ebbene la società ha presentato un preventivo all’Accademia della Dieta Mediterranea di Nicotera dichiarando che è in grado di far scomparire la fioritura algale dal litorale di Nicotera Marina per la prossima estate 2024 con identico trattamento biologico effettuato nel Fiume Mesima e in altri tratti di mare all’interno di porti industriali in Italia e all’estero, applicando la sinergia tra l’ingegneria naturalistica e la biotecnologia eliminando inquinamenti e torbidità delle acque con prodotti biologici che non fanno alcun danno alla salute e alla biologia marina. Il costo per tale trattamento di disinquinamento e di euro 20.000. Una cifra sostenibile ed irrisoria atteso il grave danno economico alle attività truistiche e commerciali. Per il reperimento di tale somma si chiederà l’intervento del Comune, Provincie e Regione fermo restando l’impegno di attivarsi ad una raccolta fondi tra le stesse associazioni e comunità cittadine.
E’ intervenuto l’Ing. Antonio D’Agostino, consigliere di minoranza del Consiglio comunale di Nicotera in rappresentanza del gruppo MoviVento, ripercorrendo la storia degli ultimi anni ricca di proteste, occupazioni, blocco ferroviario, ecc. con numerose e dettagliate denunce senza approdare risultati per insensibilità delle istituzioni. Ha apprezzato il lavoro svolto dalle inchieste di Montuoro, condividendo i molti punti di sversamento con alcuni che aveva già documentato a riprova del perdurare dell’inquinamento e della insistente colpevolezza delle istituzioni, specie di quella comunale.
Sempre per l’opposizione è intervenuto il rappresentate della Lega di Nicotera Antonio Macrì, lamentando il perdurare della problematica del mare, appesantita da un disinteresse cronico, con effetti sull’economia in generale, ma soprattutto per il comparto turistico e commerciale. Ha invitato ad un confronto e a proseguire sulle inchieste giornalistiche, al fine di giungere a d una soluzione del problema tramite l’impegno della società civile, dei partiti e movimenti.
Anche dall’opposizione del limitrofo Comune di San Ferdinando si è alzata l’autorevole voce di Maria Carmela Di Giaccio, una donna battagliera che da anni combatte contro l’inquinamento fognario a difesa dell’abitato e del mare. Ha più volte denunciato politicamente lo stato di criticità ambientale nel suo comune, con confronti effettuati co i sindaci, con la IAM che gestisce la depurazione, ma soprattutto contro gli sversamenti fognari e di prodotti vari. Nella primavera scorsa ha riscontrato lo versamento da scarti di prodotti petroliferi presso San Ferdinando, all’interno di pozzetti di raccolta liquami con l’odore irrespirabile di benzene per diversi giorni.
Ha altresì denunciato lo sversamento nel territorio comunale della fogna di Nicotera attraverso l’impianto di sollevamento liquami ubicato nel territorio comunale sanferdianandese, con particolare protesta anche con video sui social, nel mentre a luglio scorso la fogna di Nicotera si sversava lungo la provinciale nel bivio che collega San Ferdinando a Rosarno e Nicotera, dove vi è ubicato un altro fatiscente impianto di sollevamento liquami.
La spiaggia di Nicotera Marina è dotata di bandiera Verde per la natura della sabbia e altri specificità, rendendola tra le poche spiagge segnalate dai pediatri per essere consigliata ai bambini. Tra gli intervento si segnala l’Unicef provinciale con Gaetano Aurelio, che ha ripercorso i tanti anni di proteste e di inquinamento del mare perdurando il problema, nonostante le sollecitazioni alle autorità competenti. Ha apprezzato le inchieste sintetizzate nelle 18 schede invitando tutti all’unità di intenti.
Nicole Di Bella in rappresentanza dell’associazione “Proposte” ha apprezzato l’importante lavoro delle inchieste giornalistiche che mettono a nudo una realtà con responsabilità locali sugli sversamenti della condotta comunale. Ha invitato tutti a superare le divisioni del passato ritrovando una nuova unità tra associazione e cittadini per fare fronte comune alla grave situazione ambientatele, economica e turistica. Si è chiesto come mai non è presente nessun rappresentante della Giunta comunale proponendo di insistere nel coinvolgere l’istituzione su questi gravi problemi.
Brosio ha fatto presente di aver sempre invitato l’amministrazione comunale specie in occasione del precedente convegno a Nicotera sull’inquinamento marino del 30 agosto scorso con il Direttore dell’Arpacal e il Dirigente Genarle dell’ambiente regionale i sindaci di Limbadi e San Ferdinando, riscontrandosi un secco rifiuto del sindaco di Nicotera, nonostante gli inviti anche a mezzo posta elettronica certificata.
L’associazione Commercianti con la presidente Luciana Ceravolo, ha lanciato un grido di allarme annunciando la volontà di una protesta forte e decisa da parte dei commercianti di ogni settore, abbassando le saracinesche dei negozi e delle attività varie, per non aver lavorato questa estate avendo riscontrato l’assenza completa di turisti specialmente nelle vie del centro storico, ricevendo il plauso di tutti in segno di solidarietà e adesione.
Ceravolo ha poi lamentato il fatto che da oltre tre mesi, nella sua qualità, sta chiedendo un incontro con il sindaco per esporre le problematiche varie della categoria che rappresenta, senza avere udienza e senza risposta alcuna nonostante le telefonate e vari sms rimasti senza riscontro.
Jasmin De Marco biologa e ideatrice della Riserva Naturale alla foce del Mesima, idea colta dal WWF e diventata oggi una Riserva riconosciuta con legge regionale, è intervenuta ricordando che si sta concretizzando l’idea del parco naturale del Mesima, un fatto che lascia ben sperare nella continua bonifica per un habitat naturalistico da salvaguardare.
Ha fatto presente che sta operando con i sindaci di Rosarno e di San Ferdinando ma, ad oggi, ha notato l’assenza dell’amministrazione comunale di Nicotera, sperando in un risveglio delle coscienze in un prossimo futuro.
L’associazione Amici del Mare è intervenuta con l’intervento di Albero Massara e dell’avv. Franco Critelli con il primo che ha esposto le criticità ambientali della costa Nicoterese con presenza di tubi di condotte sottomarine, dallo stesso riscontrati in immersioni subacquee, rilevando sversamenti di liquami direttamente a mare. Ha illustrato la criticità della costa in quasi tutto il litorale regionale, annunciando che nella stessa mattinata del 15 settembre, ha prenato un esposto alla Guardia di finanza su queste problematiche di sversamento di liquami.
L’avv. Critelli ha ricomposto la discussione conducendola sulle modalità di un approccio legale, compatibile con le azioni già intraprese e da intraprendere, annunciando collaborazione e piena vicinanza sua e degli Amici del Mare alle nostre iniziative a difesa del litorale e dell’ambiente. Ha solidarizzato con la presente dei commercianti a difesa del commercio ma sopratutto a difesa della salute. Ha affermato che in Calabria vi sono punti accertati di criticità da inquinamento e tra questi rientra Nicotera, come confermano le inchieste presentate e che quindi bisogna prenderne atto per fare di tutto per risanare la realtà dell’inquinamento, necessitando prendere coscienza di questo problema per iniziare a tutelate il mare come patrimonio dell’umanità.
La Lega Navale con Biagio D’Ambrosio, ha ripercorso alcune vicende del passato con il problema del mare, innegabilmente inquinato con gli sversamenti, documentati nelle inchieste, a ridosso del litorale, ma difendendo il fosso San Giovanni, dove è adiacente il porticciolo a secco di barche gestito dalla Lega Navale. Una contraddizione che stride con la visita sul San Giovanni, nel mese di agosto scorso, dove lo stesso indicava a Montuoro un grosso tubo che, sotto la gestione commissariale, a suo dire, nel 2018, era stato bypassato dal vicino ex depuratore verso il torrente San Giovanni che forma un costante laghetto maleodorante a ridosso della spiaggia. Il recente tubo, che farebbe da sfioro dei liquami, sarebbe collegato allo scarico delle acque bianche, inquinando notevolmente il fosso e quel tratto di litorale che comprende due stabilimenti balneari e un villaggio turistico con in mezzo il porticciolo a secco, area di mare interessata spesso per via delle piogge che sfondano il fosso riversando in mare la melma, ricca anche di inquinanti provenienti dai terreni adiacenti trasportati dal canale Ravello e dal San Pietro.
D’Ambrosio asseriva che nessun divieto di balneazione fosse stato emesso in quella zona, dimostrando di ignorare che a seguito di analisi effettuate dall’Arpacal si emetteva una “informativa di esiti di non conformità ai parametri microbiologici del litorale di del Comune di Nicotera (VV)”, vedendosi costretto, il Sindaco di Nicotera, ad emettere l’ordinanza n.15 del 25 maggio 2023, con il divieto di balneazione nella zona del San Giovanni interessando, in particolare, l’area adiacente di uno stabilimento balneare e un secondo punto di non balneazione individuato nella zona opposta, vicino la scogliera, presso la Praicciola.
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