La politica regionale e provinciale garantiscono a Madeo che nulla verrà modificato. IL DIMENSIONAMENTO SCOLASTICO NON RIGUARDERÀ SAN DEMETRIO CORONE

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Il Sindaco Ernesto Madeo ringrazia le autorità regionali e provinciali che hanno inteso dargli personalmente sostegno e ampie garanzie sulla positiva definizione dell’attuale questione riferita al mantenimento dell’autonomia scolastica dell’Istituto Omnicomprensivo di San Demetrio Corone, visto il sistema di dimensionamento delle istituzioni scolastiche previsto per il biennio 2024-2025, procedimento di razionalizzazione e programmazione della rete scolastica che l’Ente regionale opera ogni anno in concorso con l’Ufficio Scolastico Regionale.

Sia l’Assessore regionale alle Minoranze Linguistiche, Gianluca Gallo, che la Consigliere regionale delegata ai rapporti fra il Consiglio Regionale della Calabria e le comunità arbëreshe, Pasqualina Straface, così come la Consigliere regionale Luciana De Francesco e la Consigliere provinciale di Cosenza, Pina Sturino, hanno confermato l’impegno a mantenere inalterate le condizioni amministrative e gestionali dell’IOC di San Demetrio Corone, confermando a loro volta l’impegno preso dalla Presidente della Provincia di Cosenza, Rosaria Succurro, con la comunità sandemetrese.

La Presidente dell’Ente provinciale, nonché giovane guida di ANCI Calabria, è stata la prima persona a confermare al primo cittadino il mantenimento della direzione scolastica e della relativa organizzazione e autonomia scolastica, vista la singolare storia del Collegio di Sant’Adriano e del collegato Liceo Classico, officina del pensiero di tantissime giovani generazioni e storica istituzione del sapere, che ha formato per decenni molte personalità della classe dirigente del nostro Paese.

Sono in perfetto accordo con il criterio adottato dalle linee guida regionali che promuovono gli accorpamenti nei grossi centri – ha dichiarato il Sindaco Madeo –, così sarà possibile mantenere e sviluppare le autonomie scolastiche nei piccoli comuni, nelle aree interne e nelle aree periferiche che vivono particolari condizioni di disagio socioeconomico e di isolamento, a causa dei carenti e inadeguati collegamenti infrastrutturali, delle distanze da percorrere e dalla scarsità dei collegamenti garantiti per il trasporto pubblico degli studenti. Difendere gli interessi delle piccole comunità significa dimostrare grande senso di responsabilità e piena coerenza con le affermazioni di tutela e con la programmazione delle strategie di sviluppo e rilancio di quei territori, specie delle aree interne della Calabria, che a causa del depauperamento di strutture e servizi stanno evidenziando l’emorragia dei numeri delle centinaia di migliaia di calabresi che hanno deciso di emigrare ancora dalla propria terra, giustamente insoddisfatti della scarsa qualità di vita e dall’assenza di opportunità e garanzie per il proprio presente e per il futuro delle prossime generazioni. Al di là dei numeri indicati per mantenere l’autonomia scolastica – prosegue Madeo –, derogabili in funzione delle eccezioni previste dalla normativa rispetto ai numeri degli iscritti, va garantita ad ogni comunità appartenente ad una minoranza linguistica, per come già previsto a propria tutela dalla nostra illuminata Costituzione, oltre che essere stata più volte richiamata da interventi della Comunità europea e dell’ONU, che in più di un’occasione e in più Assemblee generali hanno ribadito l’importanza vitale che rappresentano le minoranze etniche e linguistiche nei sistemi sociali di ogni Paese. Per questo, ringrazio i rappresentanti istituzionali che hanno espresso vicinanza alle esigenze dei nostri studenti e delle loro famiglie, comprendo l’importanza di tutelare lo sviluppo educativo e formativo dei cittadini dell’Unione dei Comuni Arberia, composto da cinque realtà arbëreshe che non devono continuare a sparire a causa delle disattenzioni politiche cui sono state sottoposte per decenni”.

Da sottolineare che prima ancora dell’avvio di qualsiasi discussione sulla questione del dimensionamento e dell’autonomia scolastica, l’Amministrazione comunale guidata da Ernesto Madeo ha avviato una politica di promozione e rilancio dell’offerta formativa di quello che, per la sua secolare importanza storica, fu chiamato addirittura Liceo delle due Calabrie (gli studenti giungevano anche dalla Lucania e dalla Puglia, ndr).

Una politica seria di attività concrete atte ad aumentare le iscrizioni dei tanti giovani residenti, che così non dovranno più recarsi, ad esempio, presso gli istituti superiori di Acri o Corigliano-Rossano per avere tutte le opportunità formative e strutturali che i grandi centri propongono a discapito dei piccoli comuni delle aree interne.

Si parte dalle tante borse di studio messe a disposizione dei ragazzi per giungere all’offerta di un efficiente organizzazione dei trasporti scolastici, oltre ad evidenziare l’importante novità della gratuità dei libri messa a disposizione dalla dirigenza scolastica, che alleggerisce in modo sostanziale il peso dell’impegno economico che grava sempre più nell’economia delle famiglie.

Inoltre, grazie ai tanti interventi programmati sul miglioramento dell’edilizia scolastica e delle strutture per lo svolgimento attività sportive e sociali, già avviati e alcuni in dirittura di arrivo, sarà consentito ai giovanissimi studenti che frequenteranno le scuole di San Demetrio Corone di poter usufruire di plessi sicuri ed efficienti in termine di servizi e sistemi digitali.

Se oggi chi decide il futuro delle prossime generazioni – conclude il Sindaco di San Demetrio Corone – prendendosi la responsabilità di agire in modo che non si determinino altre fughe dalle comunità in cui oggi stanno crescendo, aumentando quell’emorragia civile e sociale che sta già impoverendo l’intera Calabria, e guarda con occhi giusti e pensiero illuminato agli sforzi e alle tangibili capacità di ripresa che alcune amministrazioni, come quella che guido, hanno messo in campo e che stanno riuscendo ad evidenziare con singole iniziative, allora sarà certo che si potrà invertire la rotta e quel percorso di fuga che sta allontanando intere generazioni dai nostri amati territori, per riappropriarsi delle proprie identità e rianimare con slancio rinnovato la grande storia delle radici di un’Arberia che ha saputo sopravvivere per centinaia di anni a situazioni di ostilità”.

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