Gesù psicoterapeuta di Hanna Wolff. Edizioni Queriniana

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Gesù psicoterapeuta di Hanna Wolff. Edizioni Queriniana.

Recentemente ho intervistato il dott. Roberto Longordo,   stimato psicologo di Gioia Tauro, il quale nel corso dell’intervista mi ha parlato del libro della Wolff, che ho subito acquistato e letto con piacere ed interesse.

Questo libro, frutto tanto della pratica psicoterapeutica quanto di una competenza teologica, considera Gesù in azione, nei suoi rapporti interpersonali.

Le sue parole e i suoi atti sono eventi salvifici, ma hanno anche un significato terapeutico.

Si intuisce dunque una analogia, pur nella necessaria distinzione, tra l’azione di guarire-salvare operata da Gesù e il lavoro professionale dello psicoterapeuta.

L’autrice ha constatato con sorpresa, nel sottoporre a trattamento i suoi pazienti, di ricorrere, talvolta involontariamente, ad un termine del linguaggio biblico per definire una circostanza di natura psichica o per riassumere efficacemente il risultato di una riflessione. Più volte le è accaduto di rivedere vecchi pazienti che le hanno assicurato di essersi sempre attenuti alla parola – una parola di Gesù – udita da lei e di averne tratto pieno giovamento.
È così che l’autrice è giunta alla conclusione che le parole, gli atti e la vita di Gesù debbano avere, per molti aspetti, un significato dal punto di vista della psicoterapia.

Ed ha così incominciato ad approfondire questa sua intuizione.
L’edizione italiana è introdotta da Sandro Spinsanti, docente di etica medica.

Gesù chiede  al paralitico di Bet Hesda,se volesse guarire.

L’uomo da moltissimi anni  non aspettava altro.

Eppure la domanda di Gesù, secondo l’autrice è “la domanda principale di ogni terapia”.

Letta da una prospettiva psicanalitica, la domanda di Gesù tocca il movente fondamentale che pregiudica la possibilità o meno di guarigione. È una domanda che pone l’uomo dinanzi alla necessità di essere attivo nel proprio riscatto.

C’è una grande differenza tra uno che vuole guarire e uno che chiede di essere guarito.

Il primo coopera, il secondo aspetta passivamente la guarigione.

Hanna Wolff guarda a Gesù a partire dalle categorie della psicanalisi mostrando la profonda ricchezza e intuitività psicanalitica del Suo approccio .

La Wolff, precisa che parlare di Gesù psicoterapeuta, vuol dire  rendersi conto che in Gesù è pienamente presente la conoscenza dei processi psichici costruttivi e distruttivi della vita.

L’incontro di Gesù con gli uomini era un incontro reale, vero.

Egli non guardava le persone soltanto come spiriti disincarnati da salvare, ma come storia, concretezza, esigenza di vivere nel tempo e di affrontare le ombre di se stessi per superare le proiezioni e giungere a una vera conoscenza di sé.

Si evince che l’immagine di  Gesù offerto dal libro,  è quella del  taumaturgo anche delle anime.

“La terapia che metteva in pratica era la sua persona”.

Gesù scrutava i cuori e – come ci dice il vangelo di Giovanni – intuiva e conosceva cosa c’è nell’uomo.

Un libro che ci fa amare ancora di più questo straordinario uomo che ha cambiato la storia e il mondo.

Hanna Wolff (1910-2001), nata a Essen, in Germania, ha compiuto studi di diritto e scienze politiche a Monaco, Heidelberg e Berlino; ha poi studiato teologia a Tubinga e psicologia del profondo a Zurigo. Ha prestato la sua attività nella chiesa confessante in Pomerania e nelle missioni in India. Ritornata in Germania nel 1946, è stata insegnante di religione a Reutlingen, nei pressi di Tubinga; dal 1951 ha operato nel settore scolastico ed educativo in Bolivia (La Paz) e in India (Benares, Nainital, Ranchi). In India ha trascorso complessivamente oltre vent’anni. Dal 1969 ha esercitato la professione di psicoterapeuta a Reichenbach, presso Karlsruhe.

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