Nicotera, altri novanta giorni per la commissione d’accesso agli atti del Comune

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Paolo Giovanni Grieco, prefetto Vibo

 

Arcano svelato. La commissione d’accesso agli atti (viceprefetto Roberto Micucci, capitano dei Carabinieri Emanuele Palombi e luogotenente della Dia di Catanzaro Tommaso Lentino), insediatasi lo scorso 5 ottobre, ha chiesto e ottenuto proroga per altri tre mesi. Ciò significa che bisognerà aspettare sino al prossimo 5 aprile per capire se l’attività di verifica portata avanti dalla triade commissariale sfocerà nell’ ”assoluzione” dell’amministrazione in carica oppure sarà avanzata proposta di scioglimento del consiglio comunale. Per certo, la mole di atti da passare al vaglio non è di poco conto. Migliaia e migliaia le pagine da esaminare per cui la richiesta di ulteriore tempo appare del tutto giustificata. I commissari stanno verificando non solo tutto il lavoro svolto dalla Giunta guidata da Pino Marasco nei suoi quasi cinque anni di gestione, ma anche tutte le determine prodotte dai vari uffici dell’Ente. Non sono da escludere possibili carrellate nelle precedenti amministrazioni. Di solito, la commissione accende i riflettori sulle possibili frequentazioni controindicate da parte di amministratori e dipendenti per poi tuffarsi nelle montagne di atti licenziati da Giunta e Uffici con particolare riguardo alla gare d’appalto che, in linea generale, sono sempre il settore più delicato e più soggetto a possibili condizionamenti.

I commissari, in sintesi, si muovono a 360 gradi con licenza di “sfruculiare” in ogni dove, anche nelle carte delle tante inchieste recentemente portate avanti dalla magistratura nel Vibonese. La proroga naturalmente apre scenari nuovi sull’eventuale campagna elettorale. Il mandato dell’amministrazione Marasco scade, infatti, la prossima primavera per cui entro giugno, magari in concomitanza con le elezioni europee, gli elettori nicoteresi dovranno tornare alle urne. Ma si andrà al voto? Nel caso in cui la commissione accerti l’insussistenza di elementi da cui emergano condizionamenti mafiosi nell’operato di amministratori e dipendenti, la partita si chiude e si torna alle urne. Nel caso in cui, invece, la commissione d’accesso chiuda i suoi lavori proponendo lo scioglimento, la situazione si complica parecchio. Il prefetto Giovanni Paolo Grieco, infatti, in base all’art.143 del decreto legislativo n.267/2000, commi 1-2-3-4, ha 45 giorni di tempo per inoltrare al ministero dell’Interno una relazione dalla quale dovranno emergere <concreti, univoci e rilevanti elementi su collegamenti diretti o indiretti con la criminalità organizzata di tipo mafioso>. A questo punto, il ministro dell’Interno avrà 90 giorni di tempo per proporre lo scioglimento del consiglio comunale al Presidente della Repubblica. In altre parole, nel frattempo si andrà al voto, ma sull’eleggendo Consiglio penderà l’ombra dello scioglimento. A parte il sindaco Marasco che non avrebbe nulla da perdere, chi presenterà liste in tale contesto?

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