E’ stato presentato a Taurianova, nell’incantevole chiesa del Rosario il libro di Chiara Ingrao “Il resto è silenzio”.
L’ evento è stato curato dalla Libreria Accardi, e rientra nella manifestazione “Taurianova Legge”.
L’assessore Angela Crea , dopo i saluti istituzionali, ha ricordato il papà dell’autrice il grande Pietro Ingrao, e subito dopo si è soffermata sull’autrice molto impegnata soprattutto come animatrice culturale nelle scuole.
È stata ed è ancora oggi costantemente impegnata nella politica e nel sociale, seguendo l’esempio dei suoi genitori, l’ex Presidente della Camera dei deputati Pietro Ingrao e l’attivista Laura Lombardo Radice, della quale si può leggere in “Soltanto una vita”, una biografia scritta a quattro mani. Fin da giovane ha preso parte ai movimenti studenteschi, femministi e per la pace, lo stesso romanzo è il risultato del periodo di attivismo, di continui viaggi e marce per la pace nei Balcani.
L’assessore Crea, ha concluso sottolineando che come Capitale del libro, Taurianova sta scrivendo una nuova pagina, a cui farà parte anche l’autrice.
Ha moderato l’evento la dott.ssa Assunta Morrone.
Dalla presentazione è emerso che l’opera è centrata sulla guerra, sulle identità in frantumi, sui rapporti sociali, un tuffo nella psiche dell’uomo comune nel momento in cui gli si catapulta dinanzi un evento estraneo, o meglio, straniero, ma è anche una rilettura del mito di Antigone da un nuovo punto di vista. Gran parte della forza di questo romanzo risiede nel suo essere straordinariamente attuale ancora oggi, nonostante siano passati tanti anni.
Tre coppie di sorelle: a Roma, a Sarajevo assediata, nella Tebe del Mito. Sara, voce narrante che ha accolto in casa la fuggiasca Musnida, contro il parere di sua sorella. Musnida, ombra opaca di una sorella eroina, morta per tentare di seppellire un fratello nemico: l’Antigone di Sarajevo. Ismene, sorella oscura dell’Antigone tebana, che rifiuta l’eroismo ma non rinuncia a pensare. Un continuo oscillare fra passato e presente, fra vita quotidiana e tragedia, in cui rimbalzano come in un gioco di specchi gli interrogativi dell’oggi: le guerre, le barriere fra le persone e le identità, la paura dell’Altro che fa scudo alla paura di ascoltare noi stessi.
La lacerante storia di Musnida e Slavenska e dei loro fratelli, uno serbo e uno musulmano, con la loro famiglia multietnica, è oggi più che mai attuale.
Le letture sono state magistralmente curate da Giusy Loschiano.