“Con la sentenza del Consiglio di Stato, che rigetta il ricorso contro il nostro Gal, si apre uno scenario nuovo e foriero di prosperità per il territorio e si chiude in maniera netta e definitiva una lunga e assurda querelle. Ha vinto il Gal terre vibonesi e, con esso, ha trionfato la trasparenza, la passione e la tenacia nel sostenere un efficace progetto di sviluppo della nostra terra. Ha vinto una politica sana, che ha intrapreso un percorso nuovo indirizzato ad investire su questa provincia”.
A pronunciare queste parole di comprensibile soddisfazione è il Sindaco di Gerocarne Vitaliano Papillo per il quale si è trattato “di una vittoria di cui eravamo consapevoli sin dall’inizio, perché dall’inizio sapevamo che il nostro progetto era valido, innovativo ed a misura di territorio. Una vittoria che, dopo due gradi di giudizio, zittisce in maniera risolutiva chi in questi mesi ha fomentato l’idea di scenari truffaldini ed illegali, per il solo fatto che avevamo deciso di investire concretamente nel rilancio della terra in cui viviamo ed operiamo”
“Adesso – continua lo stesso Papillo – può proseguire con più tranquillità il percorso del Gal “Terre vibonesi”, che ha già avviato con slancio la sua attività ed è impegnato a pieno titolo nell’attivazione di quegli strumenti virtuosi che indirizzano verso l’effettivo miglioramento delle condizioni di vita e di lavoro della provincia di Vibo. A questo punto non ci resta altro da fare che ringraziare i colleghi sindaci e gli imprenditori, che hanno creduto sin dall’inizio, e contribuito, alla bontà ed alla concretezza del nostro piano di lavoro. Un grazie di cuore anche all’avvocato Domenico Colaci, che con professionalità e competenza ha portato avanti una straordinaria azione di difesa che ha condotto alla nostra vittoria. Ed infine, ma non perché meno importante, un grazie al consigliere regionale Michele Mirabello ed all’onorevole Bruno Censore, che sono stati da collante, da stimolo e da guida alla buona riuscita di questa nuova idea di risveglio economico e produttivo, non essendo mossi da altro interesse se non quello cha ha guidato tutti noi: rilanciare il vibonese ed il suo apparato imprenditoriale”.
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