A scrutinio concluso, , la giornata di oggi, in Irlanda, vede la netta affermazione del fronte favorevole alla lege sull’aborto. Per la cronaca, Ha votato il 64.1% delle’elettorato.
Dai dati pubblicati dal principale quotidiano di quella che viene chiamata “l’isola di smeraldo” – l’Irish Time – infatti, i Si, avrebbero nettamente prevalo in tutte le circoscrizioni elettorali tranne una con oltre il 66% dei suffragi a fronte del 34% raccolto dai sostenitori del NO.
Fino ad oggi in Irlanda – un paese in cui il divieto di abortire è addirittura scritto nella Costituzione – l’interruzione di gravidanza era di fatto illegale, tranne nel caso in cui sia a rischio la vita della donna e non era nemmeno consentita in caso di stupro o incesto o in presenza di una grave anomalia del feto. Un fatto questo che aveva costretto migliaia e migliaia di donne irlandesi – 165.438 tra il 1980 e il 2015, secondo i dati del ministero della Salute britannico – a recarsi all’estero per abortire, sopratutto nella vicina Gran Bretagna.
Il Si avrebbe praticamente stravinto nelle grande aree urbane, a cominciare dalla capitale Dublino, dove il SI, si è attestato, nelle undici circoscrzioni, tra il 72% e il 78% dei consensi. Anche a Cork, la seconda città del paese, il Si, nelle cinque circoscrizioni, oscilla tra il 60% e il 68%. Il fronte del NO sperava di recuperare nelle aree rurali – in quella Irlanda profonda il cui cattolicesimo è ancora molto ben radicato – ma anche qui, solo in pochi casi, i consensi a favore dei contrari all’introduzione della legge sull’aborto hanno superato il 40%. Il risultato migliore, il No, lo ha ottenuto nella circoscrizione di Donegal dove ha prevalso con il 51.8% e in quella di Cavan-Monaghan, dove ha ottenuto il 44.5%.