“Munnu era!”, un viaggio nella storia delle regioni meridionali, a cominciare dal 1806 per arrivare al 1992, alla scoperta di quelli che erano glie elementi di eversione della Feudalità sino all’avvento della della Seconda Repubblica. E’ questo, per estrema sintesi, il percorso dello spettacolo organizzato dal gruppo di “Cambia@Vento” e che si terrà stasera, alle 19,30, in via Castello. Non sarà un qualcosa da bere tutto in un sorso, ma da godere, momento per momento, attraverso installazioni artistiche in cui tutto è fatto di carta e le dimensioni si proiettano oltre la normalità delle misure. In sostanza, lo spazio riservato allo spettacolo si trasformerà in una sorta di ipertesto teso alla riscoperta dell’immortalità dell’arte popolare del Sud.
Lo spettatore si vedrà scorrere sotto gli occhi il teatrino di pupi armati, il carrettino siciliano, i cartelloni dei cantastorie e le magie delle carte napoletane. Un’esplosione di usi, costumi, tradizioni cui lo stesso spettatore potrà assistere passivamente oppure decidere di partecipare da protagonista. Uno spettacolo-lezione organizzato con acume artistico e storico e che aiuterà la comprensione del passaggio dal mondo feudale alla globalizzazione. A guidare il pubblico sarà Masto Nicola della Kalura chiamato a <cuntari fatti chi non si cuntanu>. Un “CuntaStorie” che metterà in fila <storie di briganti, camurristi e zappaterra> illustrando, con l’aiuto delle carte napoletane, prima il mondo feudale e poi le leggi dell’eversione della feudalità, la frammentazione della proprietà terriera, le lotte contadine e la riforma agraria del 1950 sino a scivolare nella nascita della mafia e nel tragico epilogo del 1992.
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