Promosso congiuntamente dal Circolo del Tennis “Rocco Polimeni” e dall’Associazione Culturale Anassilaos si terrà domenica 8 agosto alle ore 21,30 presso lo stesso Circolo la presentazione al pubblico reggino del volume “Il Generale e il Pangolino: Cronache della pandemia che smascherò le ipocrisie del mondo” del reggino Dott. Enzo Primerano, Responsabile Terapia Intensiva del Policlinico di Monza, che è poi il racconto della pandemia attraverso gli occhi di chi l’ha vissuta da vicino e insieme l’omaggio a tutti coloro che hanno sacrificato la vita nell’adempimento del loro lavoro. Introdurrà e condurrà l’incontro il Dott. Eduardo Lamberti-Castronuovo, medico ed Editore di RTV. Offriranno il loro contributo nella lettura del volume uno storico dell’Antichità, il Prof. Daniele Castrizio; uno storico della Letteratura Italiana, il Prof. Aldo Maria Morace, un medico, il Dott. Nuccio Macheda. Come dice lo stesso titolo l’Autore ha inteso narrare gli avvenimenti convulsi e incontrollati che caratterizzarono la prima ondata dell’epidemia di SARS-CoV2 nei territori lombardi di Milano e Brianza, ed i territori sud-orientali della Lombardia (Lodi, Cremona e Bergamo e le sue valli, Brescia e dei laghi di Garda e d’Iseo) e tratta
di quell’enorme caos generale che disorientò la popolazione e mise in ginocchio il sistema sanitario, già peraltro sovraccarico per l’attività ordinaria e di emergenza mettendo a nudo ogni tipo di celata ipocrisia, portando alla luce al contempo tanta solidarietà, fratellanza e calore umano. Come un novello vaso di Pandora l’epidemia ha permesso di evidenziare molteplici errori, offrendo però agli uomini l’opportunità di correggerli, e dimostrato anche quanto sia strategica per il bene di un Paese l’organizzazione sanitaria. La forma del volume non vuole comunque essere un saggio o un pezzo giornalistico ma piuttosto una sorta di racconto nel quale si alternano i Virus Covid chiamato il Generale, il suo ospite attendente il Pangolino che, da osservatore innocente, vestirà i panni di ambasciatore della madre terra e di tutti i suoi micro e macro ecosistemi. Ai due protagonisti si affiancherà il narratore che dalla sua trincea d’ospedale combatte e racconta questa pandemia. La metafora portante di tutto il racconto è la similitudine esistente tra la strategia militare in battaglia e la strategia di cura: infatti, entrambe mettono in campo processi cognitivi logici e tecnologia abbinata alla valutazione delle forze in campo. Ma se la guerra porta sempre distruzione, la medicina difende la salute e ha come obiettivo primario la cura ed il rispetto della dignità dell’uomo. Veri protagonisti del romanzo sono infine le infermiere e le dottoresse, gli infermieri, i medici e il personale tutto che all’interno e fuori dagli ospedali si è prodigato nello sforzo di salvare tanta gente, anche mettendo a rischio la propria salute e quella dei propri cari.
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