“La diversità è bellezza. L’imperfezione è bellezza. La felicità è bellezza. La fiducia in sé stessi è bellezza. Non lasciate che le altre persone rovinino o dicano chi siete. Mai”. È quanto scrivono le docenti Anna Maria Tedesco e Claudia Tripodi, nella prefazione di un fumetto realizzato dagli alunni della I B dell’Itis “Achille Russo” del dirigente scolastico Marisa Piro, per parlare di body shaming, critica sull’aspetto fisico e più in generale sulla persona, che si subisce da parte di altri attraverso commenti denigratori e offensivi.
“L’essere giudicati superficialmente e derisi sulla base di canoni estetici stereotipati – affermano le insegnanti – rischia di generare un vortice di emozioni e stati d’animo come vergogna, ansia, depressione e rabbia legati alla paura di essere giudicati negativamente e non accettati”. Il fenomeno ha un forte impatto psicosociale soprattutto negli adolescenti perché vivono un’età di transizione delicata e complicata e può sfociare nella difficoltà a comunicare e ad interagire con gli altri. “Inseguire un ideale estetico irraggiungibile – dichiarano – può incidere anche sui disturbi d’ansia e depressivi. Le conseguenze psicologiche sullo sviluppo del sé rischiano di essere ancor più devastanti in quanto nel vano tentativo di rendere il proprio corpo conforme ai modelli sociali dominanti, si rischia di scatenare disturbi alimentari”.
Il fenomeno è inevitabilmente legato alla crescente popolarità dei social media e alla divulgazione di canoni di bellezza ideali a cui ispirarsi. Il fumetto realizzato dagli alunni Alessandro Samok, Prodanov Pavlin, Daniele Falduto, Francesca Tripaldi, Gabriele Saladino, Giuseppe Cuiuli, Leo Vinci, Matteo Denaro, Samuele Saladino e Giovanni Lopez, si chiude con le indicazioni dei numeri di associazioni e organizzazioni a cui rivolgersi in caso di necessità.
Interessante, sempre all’Iti nicoterese, il progetto “The modern show”, portato avanti dagli alunni Salvatore Polito, Paolo Spanò, Cristiano Salerno e Nicola Vecchio, 14enni che frequentano la I A i quali hanno realizzato un apposito canale YouTube su cui pubblicare podcast su tematiche ad ampio raggio analizzate da una prospettiva teen. Una nuova forma di comunicazione, quella scelta dagli studenti nicoteresi, che hanno optato per il podcast come strumento agile che permetta loro di raccontarsi e di riflettere sulle questioni che li riguardano più da vicino. “Il nostro Istituto – afferma la Tedesco – è stato sempre molto attento all’integrazione fra i diversi media, ma anche tra i diversi codici semiotici; la contaminazione tra formati comunicativi (fumetto, blog, libro, articolo, debate, cronaca, reportage fotografico, etc.) e la comunicazione multicanale. Il valore didattico del podcast è notevole perché integra l’utilizzo sia di tecnologie digitali che di tecnologie tradizionali e non avviene più al chiuso di un’aula virtuale, ma all’interno di una comunità pubblica”.
Il gruppo ha incontrato il primo cittadino Giuseppe Marasco, che in un’intervista fiume ha affrontato il fuoco incrociato di domande poste dagli studenti su politica, turismo e tematiche ambientali. Il giovane staff sembra non aver sofferto il peso della giovinezza e, con la giusta sfrontatezza, ha intervistato il sindaco per circa un’ora mettendo sul tavolo importanti questioni di interesse territoriale e non solo. Alcune richieste di informazioni sono state particolarmente articolate, come quella fatta, ad esempio, da uno degli alunni che ha chiesto al primo cittadino quale fosse il principale obiettivo a lungo termine della compagine amministrativa di cui regge il timone. Lapidaria, quanto convinta, la risposta del sindaco Marasco: “Il mio orgoglio è quello di finire il mandato con una squadra coesa. Ho scelto queste dodici persone che si sono candidate nella mia lista con un unico requisito: quella di non aver mai amministrato questa città. Questa poteva sembrare una scelta suicida e azzardata. Non essendo un neofita della politica conosco i difetti di coloro che hanno amministrato prima, da qui la decisione di voler accanto a me gente inesperta piuttosto che gente esperta che ha combinato il macello che ci siamo trovati nel 2019”. Stilettate dunque nei confronti degli ex inquilini di palazzo Convento, affermazioni pesanti che non sono sfuggite ai giovani reporter a cui il primo cittadino poi ha aggiunto: “questa non è un’accusa bensì una amara constatazione”.
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