Nicotera, la struttura ospedaliera sarà sede di Casa di comunità “Hub” e Centro operativo territoriale

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Sanità, è l’ora della svolta. Il Piano operativo regionale varato dal commissario Roberto Occhiuto inquadra Nicotera come “Casa di comunità, versione Hub” ed il sindaco Pino Marasco tira un grosso sospiro di sollievo. <E’ sicuramente un grande passo avanti – sostiene il primo cittadino nicoterese – la svolta che tutti noi abbiamo perseguito e tanto atteso è arrivata. La nostra struttura ospedaliera è stata, infatti, destinata a sede di Casa di comunità “Hub” con un investimento di 1.613.915 euro. Sarà anche sede di Centro operativo territoriale (Cot) con un investimento di altri 175mila euro ai quali vanno aggiunti ulteriori 360mila euro per l’acquisto delle necessarie attrezzature. >. Ma c’è di più perché <altri investimenti – continua Marasco – riguardano la tipologia “grandi attrezzature” per la quale il plesso ospedaliero di Nicotera riceve 247.700 euro per l’acquisto di sistemi radiologici fissi, 82mila euro per l’acquisto di ecotomografi e ancora 48mila euro per altre attrezzature. I tempi per la realizzazione della Casa di comunità – continua – prevedono l’assegnazione dei codici Cup entro il secondo trimestre 2022; gare di appalto entro il primo trimestre del 2023; stipula dei contratti entro il terzo trimestre 2023 e realizzazione delle nuove strutture entro il primo trimestre del 2026.

pino marasco

Il Sindaco si sofferma anche sull’importanza della Casa di comunità “Hub”, che dovrà garantire un lungo elenco di servizi mediante l’impiego di <equipe multiprofessionale (medici medicina generale, pediatri libera scelta, continuità assistenziale, specialisti ambulatoriali interni ed infermieri; presenza medica h24, sette giorni su sette anche attraverso l’integrazione della continuità assistenziale; presenza infermieristica h12 – sette giorni su sette; Punto unico di accesso sanitario; punto prelievi; servizi diagnostici finalizzati al monitoraggio della cronicità con strumentazione diagnostica di base (ecografo, elettrocardiografo, retinografo, oct, spirometro, ecc.) anche attraverso strumenti di telemedicina (es. telerefertazione); servizi ambulatoriali specialistici per le patologie ad elevata prevalenza (cardiologia, pneumologia, diabetologia, ecc.); servizi infermieristici sia in termini di prevenzione collettiva e promozione della salute pubblica inclusa l’attività dell’infermiere di famiglia o di comunità e ambulatori infermieristici per la gestione integrata della cronicità e per la risposta ai bisogni occasionali; servizio di prenotazione collegato al Cup aziendale; servizio di assistenza domiciliare di base; integrazione con i servizi sociali>. Stando così le cose, per Marasco arriva anche il momento di levarsi qualche sassolino dalle scarpe.

<Quanto ottenuto – rimarca – dimostra che le cose da noi sostenute erano vere. Il Cot era solo un’implementazione della Casa della comunità e non il semplice e unico contentino vagheggiato dalla minoranza che, ancora una volta, rimedia l’ennesima brutta figura>. Il rischio che la sanità sul territorio venisse del tutto svilita appare superato. C’erano, comunque, tutte le condizioni per ottenere qualcosa di più e di meglio. Si fatica a capire, infatti, perché l’Ospedale di comunità sia stato assegnato a Soriano e a Tropea e non a Nicotera che aveva tutti i requisiti necessari. Domani della questione sanitaria se ne parlerà anche in Consiglio comunale. Nell’interesse del comprensorio, atteso che il Piano operativo regionale non è ancora definitivo, una delibera votata all’unanimità per chiedere al commissario Occhiuto di spostare la Casa di comunità a Tropea e assegnare l’ospedale di comunità a Nicotera potrebbe essere un’ultima carta da giocare.

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