ASNALI, in una nota inviata agli organi di stampa, affermano:<< Siamo stati ricevuti in audizione in videoconferenza dalla X Commissione Attività produttive, commercio e turismo della Camera dei Deputati, nell’ambito del confronto che ha preso il via col Tavolo Tecnico che da inizio anno ci vede impegnati, insieme alle altre sigle del settore, nell’ottica della riforma della rete distributiva carburanti legata all’imminente transizione energetica.
In merito ai punti fondamentali delle risoluzioni Appendino, Peluffo e Zucconi, abbiamo individuato tre aspetti essenziali, a nostro avviso, con cui doversi necessariamente confrontare per riformare ed ammodernare la rete.
In primo luogo, evidenziamo l’urgenza di provvedere con tutti i mezzi disponibili, privilegiando le banche dati ad oggi già operative, al contrasto dell’illegalità che dà vita a fenomeni fraudolenti in ambito accise e Iva, minando quotidianamente la sopravvivenza stessa degli operatori onesti del settore.
In particolare, abbiamo suggerito di attenzionare il possesso di requisiti sia soggettivi che oggettivi da parte degli esercenti che degli impianti in modo da rendere le azioni di controllo più celeri e mirate.
Allo stesso modo abbiamo rappresentato che l’ammodernamento della rete distributiva, condurrà
Allo stesso modo abbiamo rappresentato che l’ammodernamento della rete distributiva, condurrà inevitabilmente alla chiusura di parecchi impianti. In quest’ottica, tuttavia, rileviamo che un piano di razionalizzazione imposto, che implichi la chiusura di impianti non pienamente “performanti” ma che tuttavia risultino in regola rispetto la normativa vigente, finirebbe per generare azioni legali che ostacolerebbero, dunque, eventuali tentativi di riforma con inutili lungaggini.
Pertanto, la chiusura di detti impianti, riteniamo debba rientrare nella libera volontà del gestore, incentivato però da misure ad hoc finanziate del PNRR. Tali misure consentirebbero un’uscita meno dolorosa e dispendiosa, specie se accompagnata da ammortizzatori sociali e contributi ai costi di rimozione e bonifica. Oltre a ciò, l’individuazione degli impianti per cui considerare una possibile chiusura dovrebbe tenere in considerazioni logiche di economia locale e non il mero conetto di performance, con particolare attenzione anche alla localizzazione delle aree cui sottrarre un servizio.
In ultimo ci siamo soffermati sulla regolarità contrattuale che riteniamo essere l’arma piu efficace per combattere il fenomeno del dumping. In merito a ciò, come più volte sostenuto, aggiornare il contesto normativo di riferimento inerente ai rapporti contrattuali, diventa dirimente ai fini di una corretta e difficilmente eludibile della displica di settore. Per far ciò riteniamo ancora una volta indispensabile il continuo e ancor piu serrato confronto con le associazioni di categoria che, tra l’altro, diviene ancor piu necessario al fine di individuare ed eventualmente modificare le forme contrattuali da applicare a seconda delle singole fattispecie (si pensi ad esempio al contratto di appalto o gestione in altri ambiti già abbondantemente adottato).
Abbiamo prodotto e consegnato alla Commissione un documento in cui i rilievi su cui siamo stati chiamati a relazionare sono stati affrontati nel dettaglio. Tale documento sarà a breve consultabile sul sito della Camera dei Deputati>>.
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