Si è conclusa con successo la sesta edizione di “Sguardi a Sud”, la rassegna di teatro contemporaneo che ha saputo incantare il pubblico calabrese con un mix avvincente di tradizione, innovazione, dedizione e talento. Curata dalla compagnia Porta Cenere, con la brillante direzione artistica di Mario Massaro, la kermesse ha trasformato il Teatro Comunale di Mendicino in un palcoscenico di emozioni.
La sesta stagione di Sguardi a Sud, patrocinata dal Comune di Mendicino e sostenuta dalla Fondazione Carical, si è distinta per una programmazione eclettica che ha abbracciato il teatro di prosa, la musica e il teatro ragazzi, offrendo al pubblico un viaggio avvincente attraverso le arti performative.
La scena del teatro di prosa è stata illuminata dalle interpretazioni travolgenti di attori che hanno portato sul palco il meglio dell’innovazione e della sperimentazione teatrale. L’attenzione alla qualità ha guidato ogni scelta, trasformando ogni rappresentazione in un’esperienza coinvolgente e stimolante. Il direttore artistico della rassegna, Mario Massaro, ha sottolineato l’importanza di portare spettacoli di altissimo livello sul territorio, contribuendo così a rivitalizzare la scena del teatro contemporaneo in Calabria.
La vera novità di quest’anno è stata la sezione dedicata alla musica. Questa scelta coraggiosa ha arricchito ulteriormente l’offerta culturale della rassegna, dimostrando la volontà di abbracciare una visione artistica multidisciplinare. I concerti del duo d’eccezione Alessandro Lanzoni (pianista) e Alessandro Presti (trombettista) hanno catturato l’attenzione di un pubblico sempre più esigente.
Il teatro ragazzi ha avuto un ruolo di primo piano nella kermesse con tre spettacoli dedicati al centenario della nascita di Italo Calvino, uno dei più grandi autori italiani del XX secolo. Questo omaggio allo scrittore ha incantato sia i giovani che i meno giovani, creando un ponte tra generazioni attraverso la magia del teatro.
La stagione si è aperta con “Filippo Brunelleschi-Nella divina Proporzione”, uno sguardo visionario sulla vita e sul lavoro di Brunelleschi che ha celebrato i 600 anni dalla realizzazione della Cupola di Santa Maria del Fiore a Firenze. Lo spettacolo, commissionato dal regista Giancarlo Cauteruccio all’autore Giancarlo Di Giovine, ha visto la straordinaria interpretazione di Roberto Visconti nel ruolo di Brunelleschi.
Tra gli spettacoli più audaci, “Spine” della compagnia Mana Chuma ha sfidato le convenzioni, esplorando territori sconosciuti. Un viaggio nella lingua e nella cultura del Sud Italia, un inno alla diversità e alla ricchezza delle sue radici, dove i dialetti si sono fusi armoniosamente.
“Il mio amico cane”, con Marco Paoli, Mariano D’Ermoggine e Nicoletta Garropoli, ha condotto il pubblico nei meandri delle periferie urbane, rivelando il disagio spesso nascosto agli occhi della società. Una pièce che ha catturato gli spettatori con la sua scrittura cruda e potente.
“Il profilo panciuto di Mister” di Daniele Mattera, con Marisa Casciaro e Giada Claudia Grandinetti, ha affrontato il tema universale della guerra e della sua devastante influenza sulle vite umane, ispirandosi a una tragica notizia di cronaca del 1944.
“Ulisse On The Road” ha trasportato il pubblico in un mondo di miti e leggende, con la brillante creatività di Katia Colica e un cast d’eccezione (Americo Melchionda nel ruolo di Ulisse, Kristina Mravcova nelle vesti di Penelope, Maria Milasi nel ruolo di Circe e Andrea Puglisi nei panni di Poseidone). Una produzione delle Officine Jonike Arti che ha offerto un racconto intriso di avventura e riflessione, coinvolgendo gli spettatori in una storia epica e affascinante.
Con la regia visionaria di Natale Filice, “Le Bureau de Porc” ha lasciato il pubblico senza fiato. Uno sguardo allegorico sulla storia di Barbablù che ha offerto agli spettatori un’esperienza visiva e sonora senza precedenti. Mario Massaro ha dominato il palcoscenico con una performance magistrale, supportato virtualmente da Elisa Ianni Palarchio e Mirko Iaquinta, che hanno aggiunto un elemento di sorpresa e innovazione. Le scenografie virtuali di Gianpaolo Palumbo e Valerio Massimo Filice hanno catapultato il pubblico in un universo parallelo, dove ogni dettaglio ha contribuito a creare un’atmosfera coinvolgente e surreale. In un’epoca in cui la società è spesso costretta a confrontarsi con la dura realtà degli abusi e della violenza, “Le Bureau de Porc” si presenta come un’esperienza teatrale avvincente e provocatoria, pronta a stimolare il pensiero critico dello spettatore e a suscitare una riflessione profonda sulla complessità umana.
Un toccante omaggio alle vittime del naufragio di Cutro è stato presentato con “Antigone – una donna di Calabria”. La drammaturgia di Franco Dionesalvi e Massimo Costabile, l’interpretazione di Antonella Carbone e la musica originale di Mario Artese hanno portato alla luce storie ignorate e sofferenze taciute, scavando profondamente nella realtà dei migranti. Una rivisitazione teatrale dell’opera di Sofocle che costringe il pubblico a confrontarsi con la crudele verità del nostro tempo.
Nella magica atmosfera natalizia, il Teatro Comunale si è trasformato in un mondo incantato con “I figli di Babbo Natale”. Liberamente ispirato a “Marcovaldo”, il capolavoro di Italo Calvino, questo spettacolo ha regalato al pubblico un’esperienza multisensoriale indimenticabile. Elisa Ianni Palarchio e Mario Massaro, artefici di questa magica performance, hanno saputo trasformare il palcoscenico in un luogo dove la realtà si fonde con la fantasia. La partecipazione di Mirko Iaquinta ha aggiunto un tocco speciale allo spettacolo, arricchendo ulteriormente la trama con la sua presenza carismatica. Le scenografie di Gino Veneruso, la consulenza multimediale di Natale Filice e il coinvolgente video mapping di MediaStage Lab hanno aggiunto un tocco innovativo alla pièce teatrale.
La chiusura trionfale della rassegna è stata affidata alla Peppa Marriti Band (Angelo Conte chitarra e voce, Antonio Castrovillari chitarra, Demetrio Corino al basso, Enzo Astone alla batteria, Pino Murano al violino), un eclettico gruppo musicale nato nel cuore della Calabria. Il loro sound distintivo, che fonde il rock americano con la tradizione musicale arbëreshe, ha catturato l’attenzione del pubblico con l’uso virtuoso del violino e l’incorporazione di sonorità balcaniche. Un’esperienza musicale che ha chiuso in bellezza una rassegna indimenticabile.
Il direttore artistico di Sguardi a Sud Mario Massaro: «È stata una stagione lunga e passionale. Abbiamo cercato di mettere insieme quanto di meglio il teatro italiano sta offrendo in questi ultimi anni nell’ambito dell’innovazione e della sperimentazione. Una delle caratteristiche più importanti del teatro è parlare alle nuove generazioni, ecco perché abbiamo dedicato diversi appuntamenti al teatro ragazzi. In questa edizione, abbiamo aggiunto la musica con tre concerti molto partecipati e apprezzati da un pubblico variegato. Abbiamo cercato di presentare un cartellone completo con uno sguardo rivolto al futuro».
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