Si è svolta ieri sera a Gioia Tauro, nell’incantevole location del Largo Barone(Centro Storico Piano delle Fosse), la presentazione del libro di Don Giacomo Panizza “Il dono e la città”.
Dopo i saluti della prof.ssa Saveria Lollio; il sindaco di Gioia Tauro avv. Simona Scarcella, ha sottolineato il grande impegno del Lab Donne a favore della cultura, e subito dopo si è soffermata sull’importante ruolo che nel corso del tempo, hanno avuto i sacerdoti antimafia come per esempio don Pino Puglisi.
La Scarcella ha concluso il suo intervento soffermandosi sugli argomenti trattati nell’opera di Don Panizza.
A seguire la prof.ssa Lollio ha tracciato la nota biografica dell’autore.
Don Giacomo Panizza è il prete che ha sfidato la ’ndrangheta; di origine bresciane vive in Calabria da oltre trent’anni.
Ha fondato nel 1976 a Lamezia Terme Progetto Sud, una comunità autogestita insieme a persone con disabilità e contribuisce a diverse iniziative della Caritas italiana e della Calabria.
È stato insignito dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella dell’onorificenza di Commendatore dell’ordine al Merito della Repubblica italiana.
È nel mirino delle cosche dal 2002 quando spezzò il cerchio della paura prendendo in gestione il palazzo confiscato alla cosca Torcasio.
Da allora vive sotto scorta. Ha scritto centinaia di saggi e brevi contributi, apparsi non solo su riviste di settore, ma anche in numerosi libri.
Tra i suoi libri: Io sono un grande sognatore: sfide e opportunità degli stranieri ad una terra accogliente (Laruffa, 2007); Capaci di futuro (Rubbettino, 2005); Finché ne vollero (Edizioni Paoline, 2002). Inoltre ha curato Il dono: iniziatore di senso, di relazioni e di polis (Rubbettino, 2003). Feltrinelli ha pubblicato Qui ho conosciuto purgatorio, inferno e paradiso. La storia del prete che ha sfidato la ’ndrangheta (con Goffredo Fofi; 2011).
Ha dialogato con l’autore Don Giovanni Battista Tillieci ,parroco della parrocchia San Gaetano Catanoso di Gioia Tauro.
Dal dialogo è emerso che l’opera è una lucida e argomentata provocazione sul futuro del volontariato.
Per certi aspetti, ha affermato Panizza, il volontariato che gestisce servizi assomiglia oggi, nei metodi, ai servizi del privato for profit. Per questo è necessario che esso torni a imprimere a sé stesso un indirizzo culturale e politico, decidendosi a svolgere un servizio ‘pubblico’ capace di superare la trappola del mero mercato dei servizi sociali. Le associazioni di volontari, ricorda il prete bresciano-calabrese, non sono destinate a mettere cerotti improvvisati a pubbliche amministrazioni incuranti del welfare e dei diritti di chi ha più bisogno. I corpi intermedi della società non si aggregano per arginare le distrazioni o le malefatte della politica e del mercato. E costituiscono luoghi privilegiati non quando distribuiscono doni consolatori, ma se accompagnano le persone a mettere in moto la solidarietà, la condivisione e l’accoglienza, e quando generano e rigenerano fiducia negli abitanti di un territorio”. Le anime interne del cosiddetto terzo settore – gestionale, assistenziale, movimentista, imprenditoriale – rischiano di differenziarsi e di confliggere tra loro. Per questo, rileva Panizza, abbiamo bisogno di volontariati diversificati che si rafforzino spingendosi anche oltre l’ambito sociale, dando maggior consistenza anche ad altri settori quali la protezione civile, l’ambiente e l’energia, i beni culturali, gli stili di vita rispettosi della decrescita dei consumi, la cittadinanza partecipata, l’educazione a pratiche civiche costruttive di comunità locali. Perché non solo il volontariato sociale, ma l’intero arcipelago dei volontariati è un potenziale messaggero di legalità e di coesione.
“Saremo capaci di futuro solo se sapremo assumere uno stile di volontariato adulto, che non operi solo in risposta a ciò che vede a occhio nudo, ma indaghi con sguardo critico nel profondo delle cause immediate e remote delle difficoltà e del disagio. Un ruolo politico, dunque”.
Don Panizza ha concluso affermando: “ Il volontariato ha in sé tutti gli aspetti del dono, e il dono è la cosa più bella che c’è”.
L’evento è stato intervallato dal gruppo Musicale Compagni di Viaggio e dall’attrice Carmen Orso e rientra nel Tauro Book 2024.
Presente Francesco Scarcella della Libreria P. G. Frassati di Gioia Tauro.