Nicotera. D’Agostino: il silenzio assenso del Sindaco sull’abuso edilizio è diventata una questione morale. Almeno il Prefetto dia una spiegazione. Nicotera. D’Agostino: il silenzio assenso del Sindaco sull’abuso edilizio è diventata una questione morale. Almeno il Prefetto dia una spiegazione.

Nicotera. D’Agostino: il silenzio assenso del Sindaco sull’abuso edilizio è diventata una questione morale. Almeno il Prefetto dia una spiegazione.

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L’ex consigliere di minoranza in Consiglio Comunale di Nicotera, Antonio D’Agostino, interviene nuovamente sulla vicenda dell’abuso edilizio contestato a marzo scorso al Sindaco Marasco, tramite ordinanza di demolizione, a seguito di sopralluogo da parte dei Carabinieri.

A Nicotera, da allora in particolare, vox populi riferisce di una serie di lettere anonime che indicano a strascico abusi edilizi su varie abitazioni e capannoni. E’ ormai una guerra per bande, un muore Sansone con tutti i filistei. Altre ordinanze sono in procinto di essere notificate a vari cittadini in questi giorni e vedremo presto se sono fondate da reali motivazioni urbanistiche o se caratterizzate da una natura prevalentemente politica in nuce alle lettere anonime.

Si vocifera anche di una abitazione raggiunta da una ordinanza di demolizione per abusi edilizi che, seppur forse come tutti gli abusi, sarà sanabile dalle varie norme in vigore, ma  riferibile a persona attenzionata da misure restrittive antimafia, il tutto nel silenzio dell’amministrazione Comunale composta da soli 9 elementi tutti della stessa maggioranza dopo essere stati “graziati” dallo scioglimento per infiltrazioni mafiose e dove, un componente almeno, è il paladino e l’emblema della legalità, motivo per il quella questo Sindaco e questa amministrazione avrebbero dovuto esaltate tale ordinanza, se la notizia fosse vera, e avrebbero anche dovuto rispondere all’ex consigliere Antonio D’Agostino il quale, oggi, stante l’omertoso silenzio, insiste in una nota alla stampa affermando:

<Sono passati quasi due mesi da quando abbiamo posto al sindaco otto domande che riguardavano la vicenda che lo ha visto destinatario di un’ordinanza di demolizione parziale della sua abitazione per gli abusi edilizi emersi dall’indagine giudiziaria svolta dall’Arma dei Carabinieri di Nicotera, su delega della locale Procura. Dal verbale da questi redatto emergono non soltanto l’accurata descrizione degli abusi commessi, ma anche ulteriori elementi che lasciano ben supporre che il sindaco sia macchiato anche in un’evasione tributaria, e di non poco conto. Ovviamente, proprio perché siamo garantisti ad oltranza, malgrado l’indagine giudiziaria e l’ordinanza dell’Area tecnica del comune lascino pochi dubbi su quanto avvenuto, ci siamo rivolti al cd primo cittadino perché ci spieghi lui quel che è accaduto e quali i rimedi legali che ha adottato. Ma, un po’ paradossalmente, il nostro garantismo si infrange proprio sul silenzio serbato dal Marasco, e la prova della sua colpevolezza ce la offre proprio lui stesso quando evita di rispondere alle domande poste da noi, che sono poi le domande che la comunità si pone.>

Prosegue D’Agostino incalzando il Sindaco Marasco sul conflitto di interessi: < Si dirà che non ha il dovere di farlo in questa sede ma soltanto davanti al magistrato che lo giudicherà. Su questo mantra, che ritorna puntualmente in Italia a tutti i livelli della rappresentanza politica e amministrativa, non ci troviamo d’accordo. Intanto perché Marasco non è un qualsiasi cittadino ma il primo cittadino di Nicotera e questo implica dei precisi doveri nei confronti della comunità amministrata. Il primo e più importante di questi discende dal giuramento prestato sulla Costituzione, il cui art. 54 lo obbliga a svolgere le sue funzioni con disciplina ed onore; e se entrambi sono stati messi gravemente in discussione, non da semplici sospetti, ma da un atto giudiziario di natura penale e da una correlativa ordinanza emessa da un dirigente dello stesso ente diretto dal sindaco, beh allora le cose cambiano e Marasco dovrebbe sentire il dovere, morale e politico di dar conto ai suoi amministrati, se non vuole perdere di credibilità, dando adito al fondato sospetto di applicare le leggi e i regolamenti ad usum delphini, o, per dirla più chiaramente, solo nei confronti di quanti “santi in paradiso” non ne tengono.  Il che sarebbe di per sé un atto indecente e quindi indegno di un primo cittadino, per l’esempio che così si dà e che sembra strizzare l’occhio al modo più ambiguo e più opaco di amministrare, facendo figli e figliastri, creando vassalli o servi.>

Insiste D’Agostino: Per questo motivo questa vicenda non è un fatto privato del Sindaco, ma investe direttamente la legalità con cui si amministra il potere, la sua trasparenza, la considerazione che i cittadini ricevono all’interno della gestione della cosa pubblica. Non solo: essa può tradursi, a quello che i fatti sembrano dire, in ipotesi di ineleggibilità e incompatibilità di Marasco alla carica di sindaco. Perchè allora questo silenzio? La comunità ha tutto il diritto di sapere come stanno le cose, di dare il suo giudizio e anche di pretendere, perdurando tale penosa incertezza, l’intervento di chi è chiamato a controllare sulla eleggibilità/compatibilità di Marasco.>

Conclude l’ex Consigliere Comunale D’Agostino con un forte appello al Prefetto: <Non è questi il rappresentante territoriale del governo? Ma se anche ci sbagliassimo, non sarebbe comunque opportuno che il signor Prefetto ce ne desse una spiegazione?>

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