I sottoscritti Consiglieri di minoranza del Comune di San Ferdinando, Maria Carmela Digiacco, Francesco Celi, Ferdinando Maria Rizzo e Salvatore Costa desiderano esprimere tutto il loro disappunto riguardo alla gestione pubblica di questa maggioranza, caratterizzata da mancanza di trasparenza e da comportamenti contraddittori.
Durante l’ultima seduta di Consiglio Comunale, la Giunta, rispondendo all’interrogazione della minoranza riguardante il punto all’ordine del giorno relativo all’Acquisizione al patrimonio comunale di strade e terreni inerenti la “Nuova via Messina” e la compensazione dei debiti tributari di proprietà ecclesiastiche, ha dichiarato di aver appaltato lavori per più di un milione di euro per le opere in questione (realizzazione Parco giochi polivalente, rifacimento manto stradale di parte di via Messina, illuminazione e quant’altro) senza avere il titolo di possesso del bene oggetto delle opere di cui trattasi(almeno da quanto si evince dall’esposizione tenuta dall’assessore al ramo nell’ultimo Consiglio Comunale), bene immobile di cui è titolare la Parrocchia, la quale ha un debito Imu dovuto solo in parte, poiché alcuni beni immobili ecclesiastici sono esenti da IMU. Da qui nascono due dubbi, a cui non corrispondono relative certezze, cioè la sproporzione fra il bene che sarà acquisito dal Comune (certamente non con effetto retroattivo) e il bene che lo stesso donerà alla Parrocchia come contraccambio. L’altro dubbio o quesito che rimane senza una risposta, riguarda la regolarità dei lavori, legata, specificatamente, alle varie autorizzazioni del caso, nonché alla gara d’appalto.
Alcune riflessioni vanno fatte anche sul caso emblematico di una barca a vela appartenente a qualcuno della Giunta, ricoverata presso i locali del cortile interno al Palazzo Comunale, mentre si fa un’ordinanza diretta ai pescatori, compresi gli amatoriali, contenente l’obbligo di spostare le proprie barche dall’arenile. Non crediamo si dia un buon esempio alla cittadinanza, oltre ad incombere in qualche reato.
Così come riteniamo inopportuno dare per ben tre volte lo stesso spettacolo natalizio, pur di compiacere il neo assessore allo spettacolo.
Degno di nota e di approfondimento è da considerarsi il comportamento di tutti i componenti la Giunta comunale, i quali continuano, da ciò che ci risulta, a non essere in regola con il pagamento dei tributi comunali. Ricordiamo, al tal proposito, il principio d’incompatibilità dell’amministratore pubblico per l’esistenza di un debito liquido ed esigibile verso il Comune stesso, pena ineleggibilità o decadenza (art.63, c.1, n.6 Dgls. 267/2000).
Ritorniamo alla crisi di giunta più volte segnalata agli organi competenti da parte di codesta minoranza, una crisi di giunta palese e persistente nonostante il recente rimpasto, come dimostrato dall’ultima seduta di consiglio comunale, la quale si è tenuta in seconda convocazione (con gli assessori in evidente difficoltà nell’esporre i punti all’ordine del giorno) poiché in prima convocazione la maggioranza non aveva i numeri essendo solo in tre i presenti e avendo, così, abbandonato l’aula dando un segnale antidemocratico, ripetendo lo stesso gesto di cui avevano precedentemente accusato la minoranza che aveva abbandonato l’aula per ovvie ragioni già motivate..
Tornando alle nuove nomine di giunta, il sindaco ha recentemente affermato che si sarebbe potuto aprire un dibattito sulle nuove nomine e avviare un confronto con la minoranza. Ma come tutto ciò sarebbe potuto avvenire se lui il confronto non l’ha mai aperto al suo interno? Figuriamoci con la minoranza! E considerate le modalità, le tempistiche e la confusione creata nel distribuire le deleghe, non sembra, invece, un contentino e non una vera e propria esigenza politica? Prova ne è la nomina a vicensidaco assegnata allo stesso consigliere che qualche mese prima era stata redarguito per aver eseguito di un servizio commerciale reso con la propria attività che avrebbe messo a rischio l’operato dell’Amministrazione,consigliando allo stesso perfino di dimettersi. Al contrario, noi siamo consapevoli che secondo i termini di legge, le nomine di giunta spettano solo al sindaco essendo atti fondati sulla discrezionalità dello stesso di scegliere e nominare gli assessori secondo un suo giudizio insindacabile, quindi non vediamo il perché di una comune collaborazione su questo punto. Il sindaco mente sapendo di mentire!
Dell’assessore ai lavori pubblici riscontriamo una dichiarazione scritta attestante di non esercitare attività incompatibili con l’incarico pubblico di cui è titolare, missiva che non reca, però, numero e data di protocollo, mentre, sappiamo stia continuando in sordina ad esercitare la sua professione poiché titolare uno studio tecnico di architettura, in barba a quanto riportato dallo Statuto comunale.
E come la mettiamo con i mal di pancia di altri assessori, tra cui uno che, nel giro di pochi giorni, rassegna le dimissioni per poi ritirarle, salvo poi essere nominato assessore?
Siamo certi che, dopo queste nostre note, Sua Eccellenza il Prefetto, unitamente agli altri gli Organi competenti, vogliano fare i dovuti accertamenti su queste spinose questioni.