In volo sulla città in elicottero per provare momenti di forte emozione nel giorno più bello della loro vita. Quei pochi minuti di intensa felicità vissuti dagli sposi si sono, però, trasformati in ore di grande preoccupazione per il sindaco Franco Pagano chiamato a chiarire nei dettagli l’evento e, soprattutto, l’atterraggio dell’elicottero in pieno centro storico con conseguente blocco del traffico per un paio d’ore. Sull’inusuale festeggiamento nuziale si sono immediatamente accesi i riflettori delle forze dell’ordine anche perchè lo sposo in un recente passato era incorso nel rigore della legge. Nella mattinata di ieri, pertanto, il primo cittadino, il responsabile dell’area tecnica Carmelo Ciampa e il comandante facente funzioni della polizia municipale Gregorio Milidoni hanno risposto, separatamente, alle domande degli investigatori dell’Arma che li hanno convocati nella sede della Compagnia dei carabinieri di Tropea. Ore di serrato colloquio sul quale esiste il massimo riserbo, ma che hanno consentito agli interessati di spiegare la loro posizione. Su quanto accaduto, infatti, si sono subito intrecciati illazioni e interrogativi <che mirano solo a gettare fango sulla città e sull’amministrazione – spiega il sindaco Pagano – perchè è chiaro che nessuna autorizzazione è stata rilasciata dal Comune per l’atterraggio dell’elicottero in via Castello né per la chiusura del traffico per come è stato prospettato mediaticamente>. Aggiunge che la richiesta avanzata dalla società proprietaria del velivolo era stata da lui stesso assegnata all’ufficio competente. <Solo nella tarda mattinata del giorno dopo – aggiunge – venivo informato che l’Utc aveva provveduto a rilasciare autorizzazione ad atterrare sul terreno dello stadio>. Pagano non trattiene il suo disappunto. <Spetta a me come ad altri – sottolinea – garantire la sicurezza e l’incolumità dei cittadini, ma non vorrei che sull’amministrazione e sul sindaco, anelli deboli del sistema, ancora una volta venissero scaricate responsabilità che appartengono ad altri. Peraltro, ho sempre denunciato lo stato d’abbandono del territorio e tanta solerzia per una vicenda stravagante avrei voluta registrarla anche in occasione dell’attentato a mio danno nel giugno del 2013>.