I comuni “Ricicloni” calabresi. Cronache di esempi virtuosi.

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Di recente al fine di liberare l’Italia dall’emergenza rifiuti, Legambiente ha rilanciato sei delle dieci proposte (contenute nel Manifesto rifiuti free) ed è tornata a ribadire l’importanza di un sistema di tariffazione puntuale su larga scala su tutto il territorio e l’approvazione in tempi brevi di alcune leggi. Anche se qualcosa si muove sul fronte delle novità normative, per promuovere riciclo e prevenzione bisogna fare di più. Secondo l’importante associazione ambientalista occorre: estendere le buone pratiche in tutta Italia, utilizzare i proventi dell’ecotassa per politiche di prevenzione, riuso e riciclo, premiare i comuni virtuosi e le popolazioni con sistema di tariffazione, completare la rete impiantistica italiana per il riciclaggio e il riuso dei rifiuti con gli impianti anaerobici e aerobici per trattare l’organico, quelli di riciclo di tutte le filiere e frazioni nelle regioni ancora sprovviste, i siti produttivi per la preparazione per il riutilizzo, e tutte le innovazioni tecnologiche che sono in grado di recuperare materia dai rifiuti considerati fino a ieri irriciclabili, come ad esempio i pannolini usa e getta. Per l’associazione ambientalista sono tutti obiettivi che si possono raggiungere e che l’Italia è in grado di fare, come dimostrano le numerose esperienze censite nel rapporto.

Nel frattempo si muovono finalmente anche numerose realtà della nostra regione, come evidenziato dal rapporto “Comuni ricicloni”. A fare da battistrada la provincia di Cosenza dove si concentrano tutti e dieci i comuni denominati “Rifiuti free” tra i quali San Benedetto Ullano, Pietrafitta, Trenta, Carolei, San Vincenzo La Costa, Marano Marchesato, Pedace e Morano Calabro.

I premi del Rapporto “Comuni Ricicloni 2016” di Legambiente – lo ricordiamo – rappresentano un riconoscimento ai comuni virtuosi italiani che si sono distinti per la buona gestione del servizio di raccolta e avvio a riciclo dei rifiuti differenziati: per entrare nella rosa della gestione sostenibile dei rifiuti di Comuni ricicloni, non solo si deve rispettare l’obiettivo di legge del 65% sulla raccolta differenziata ma si deve anche puntare sulla qualità e sulle politiche di prevenzione. Per questo nelle graduatorie, suddivise su base regionale e per capoluoghi, sopra e sotto i 10mila abitanti, compaiono solo quei comuni ricicloni i cui cittadini hanno conferito nel contenitore del secco meno di 75 Kg all’anno di rifiuti non riciclabili. I comuni virtuosi sono oltre 1500 su un totale di 8100 e quest’anno, il Premio Comuni Ricicloni 2016 di Legambiente, vede una crescita del numero dei comuni Rifiuti free in Italia, quelli che oltre ad essere ricicloni, hanno deciso di puntare sulla riduzione del residuo non riciclabile da avviare a smaltimento.

Per l’occasione anche il Conai ha assegnato il premio Start Up che è stato invece consegnato ai comuni di Catanzaro e Gimigliano (Cz) che hanno avviato nel corso del 2015 un importante progetto di riqualificazione del servizio di raccolta differenziata, introducendo il sistema “porta a porta” con l’impegno di portarlo a regime entro la fine dell’anno. La menzione speciale “Teniamoli d’occhio” è stata invece assegnata all’Unione dei Comuni della Valle del Torbido (Rc), che stanno predisponendo un nuovo modello di raccolta differenziata, più efficace ed efficiente, da estendere gradualmente a tutti i 6 comuni dell’Unione. Infine è stato premiato il comune di Taurianova (Rc) per la miglior raccolta degli imballaggi in plastica.

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