Per l’amministrazione Mazza i debiti del Comune si aggirerebbero intorno ai 4 milioni di euro

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carmelo-mazzaSarebbero oltre 80, tra pubblici e privati, i creditori del Comune joppolese. Ad affermarlo gli amministratori con a capo Carmelo Mazza, i quali, dopo oltre tre mesi di lavoro del consigliere Vittorio Vecchio, sarebbero venuti a capo della “spettrale” situazione debitoria dell’Ente. Secondo la maggioranza, infatti, i debiti del Comune ad oggi si aggirerebbero intorno ai 4 milioni di euro. In particolare, tra i creditori pubblici “l’Inps – dichiarano – dal 2004 attende il pagamento di 71.765 euro; per l’energia elettrica i debiti ammontano a oltre 900mila euro, riferiti agli anni che vanno dal 2012 al 2015; la Sorical per la fornitura di acqua “potabile” vanta il pagamento di 314mila euro scesi, dopo la transazione a 250mila per gli anni 2012/2013 e altri 218.714 euro per il periodo 2013/14/15; la Regione sempre per la fornitura dell’acqua fino al 2004, non essendo stato rispettato dal 2011 in poi il piano di rateizzazione, attende ancora il pagamento di oltre 365mila euro; per il conferimento dei rifiuti il comune di Joppolo deve alla Regione circa 260mila euro per gli anni dal 2012 al 2015. Singolare il debito alla Regione di bolli dei mezzi comunali non pagati dal 2012 al 2016 pari a 16.196 euro. L’altro curioso debito è quello nei confronti della Tim di 28.856 euro, in quanto nella diffida a pagare vengono annoverati anche ben 13 numeri di telefonia mobile, attivi negli anni 2012/13/14/15. Come ciliegina sulla torta – continuano gli amministratori –, Equitalia vanta dal comune di Joppolo crediti pari a 670mila euro”. Tra i creditori privati, piccole imprese e liberi professionisti, il totale dei debiti ammonterebbe, sempre secondo gli attuali amministratori, a oltre 600mila euro.

“Una volta avuto chiaro il disarmante quadro dei debiti l’altra brutta sorpresa che abbiamo trovato – affermano –, spulciando le carte, riguarda l’impossibilità di avere contezza di tutti i debiti estinti attraverso i prestiti richiesti ed ottenuti dalla Cassa depositi e prestiti (Cdp) proprio a tal uopo. Per far capire meglio questo lato oscuro della vicenda bisogna ricostruire l’antefatto partendo dal 2013 quando l’allora amministrazione otteneva dalla Cdp, ai sensi del D.L. 35/2013 un’anticipazione di liquidità per pagare i debiti accertati al 31/12/2012, di euro 937.514, precisamente il 50% il 7 giugno 2013 e il resto il 6 novembre dello stesso anno. Di queste due trance di pagamento risulta rendicontato e pubblicato in data 4/07/2013 il primo e solo parzialmente il secondo in data 18/11/2015, mai pubblicato. Nel 2014 il comune di Joppolo riceveva sempre in due trance, ai sensi del D.L. 66/2014, dalla Cdp un milione di euro netti per onorare questa volta i debiti accertati al 31/12/2013. In questo caso risulta rendicontato in data 18/11/2015 solo circa la metà del prestito, ma anche questa volta mai pubblicato. Nel novembre 2015, infine, il Comune per come prescritto dal D.L. 78/2015 riceveva dalla Cdp altri 1.559.712,15 euro per pagare i debiti al 31/12/2014. Al 31/12/2015 il bilancio 2015 si chiude con 1.374.000 euro. Il 6 giugno 2016, ossia il giorno che si è insediato il nuovo sindaco, Carmelo Mazza, a disposizione dell’Ente erano rimasti, come è risultato dalla verifica di cassa, 954.845,45 euro, quota parte del mutuo di euro 1.559.712,15 e delle entrate ordinarie. In parole povere sono state spese circa 600mila euro di somme vincolate non per pagare i debiti, ma probabilmente le spese correnti.  Facendo una semplice somma, dal 2013 al 2015 il comune di Joppolo ha ottenuto prestiti dalla Cdp pari a 3milioni e mezzo di euro per azzerare i debiti per come sopra descritto, eppure i debiti, ad oggi, sono lievitati fino ad arrivare a 3.840.953 euro. Insomma, al danno la beffa. Perché diventa palese che il Comune si troverà a dover pagare da un lato i vecchi creditori e dall’altro il prestito con tanto di interessi elargito dalla Cdp per estinguere i debiti che nella realtà non sono mai stati estinti. Premesso, tutto ciò la domanda, rivolta agli ex amministratori, nasce spontanea e non può essere elusa: che fine hanno fatto i soldi spesi e non rendicontati che avevano come solo e imperativo vincolo quello di pagare i debiti del Comune? E non solo, perché dalla deliberazione della giunta comunale del 31 ottobre scorso si apprende anche che la “ricognizione dei debiti  non ha carattere definitivo” essendo in atto la ricostruzione delle somme derivanti da finanziamenti a valere sul Por Calabria e/o su altre fonti di finanziamento non rendicontate e quindi da restituire agli enti che le hanno erogate con vincolo di destinazione e verosimilmente impiegate per fare fronte alle spese correnti o ad altri impegni; somme che, recita ancora la citata deliberazione, alla verifica straordinaria di cassa, effettuata presso il Tesoriere alla presenza del sindaco uscente Dato Giuseppe, di quello subentrante Mazza Carmelo, del segretario comunale, del revisore dei conti e dal responsabile del servizio finanziario, non rispondevano all’appello”.

dato-peppeRispedisce tutto al mittente l’ex sindaco Peppe Dato “Rimango sbalordito – afferma – di come si possa stravolgere la realtà. Già nella campagna elettorale del 2011 ho evidenziato che l’Ente aveva debiti per circa 5 milioni di euro. Dopo aver vinto le elezioni, però, non abbiamo avuto modo di lavorare come avremmo voluto a causa del commissariamento. Lo stesso responsabile dell’ufficio finanziario, a marzo del 2016, in consiglio, ha rappresentato una situazione finanziaria disastrosa con circa il 90 per cento dei debiti da attribuire  all’amministrazione precedente. E, poi, malgrado la maggioranza abbia a disposizione i responsabili degli uffici comunali perché affida il compito di studiare il tutto ad un suo consigliere?”

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