Bevono lozione per il bagno: 70 morti a Irkutsk

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23 dicembre 2016 Fonte: RBTH  SINELSHCHIKOVA

Settanta persone sono morte a Irkutsk e altre 36 sono state ricoverate dopo aver bevuto la lozione cosmetica per il bagno al biancospino “Bojaryshnik”. “Un evento con un così elevato numero di vittime per avvelenamento di massa è difficile da ricordare. È alla stregua di un atto terroristico”, hanno scritto i giornalisti. Intanto le autorità hanno sequestrato con urgenza il “Bojaryshnik” dal commercio e preparato alcune modifiche alla legislazione.

I fatti

Alcuni cittadini di Irkutsk hanno bevuto una lozione per il bagno che, così come riportano i media, avrebbe una percentuale di alcol pari al 93%. Si tratta di una lozione che si aggiunge all’acqua della vasca da bagno e, come sostengono i produttori, farebbe bene alla salute. Ma per il suo elevato contenuto di alcol etilico, così come certe acque di colonia e prodotti per la pulizia dei vetri, viene usata come alternativa alla più costosa vodka. Nel caso del “Bojaryshnik” a Irkutsk, come hanno dimostrato le indagini, invece di alcol etilico i produttori hanno utilizzato alcol metilico, che può essere letale. E le persone, acquistando il loro abituale “alcol da farmacia”, sono morte.

Non si tratta di un caso isolato. Un cittadino su dieci, in Russia, consuma surrogati di bevande alcoliche: un problema che si presenta da anni e da anni il Governo, il Parlamento e i funzionari locali stanno cercando di combatterlo.

La bevanda per poveri

Il “Bojaryshnik”, altri farmaci o cosmetici sono prodotti di punta nelle regioni. Il loro costo medio è di 20-30 rubli (meno di 50 centesimi di euro) per una bottiglia da 250 ml, contro il prezzo minimo, per una bottiglia di vodka da mezzo litro, di 190 rubli (circa 3 euro). La differenza è evidente. Per questo, quando si è saputo della morte in massa, tra le cause si è accennato prima di tutto al basso tenore di vita nelle regioni e al fatto che un gran numero di persone ai margini della società sono pronte a bere tutto ciò che contiene alcol.

Nel mese di ottobre di quest’anno, la campagna promozionale del “Bojaryshnik” ha raggiunto il suo apice: in diverse città sono comparsi distributori automatici aperti 24h che vendevano la lozione (a volte sull’etichetta era indicato solo “lozione”). Chiunque, bambini compresi, potevano comprare una bottiglia a cifre ridicole.

Un distributore automatico di “Bojaryshnik” e il cartello con la scritta “Momentaneamente fuori uso". Fonte: Evgenij Epanchintsev/RIA Novosti

Un distributore automatico di “Bojaryshnik” e il cartello con la scritta “Momentaneamente fuori uso”.

Allo stesso tempo, la pubblicità dei distributori è stata lanciata anche su Internet. Le buone prospettive di business si spiegavano con il fatto che “in tempi difficili, la domanda di lozioni simili da parte dei consumatori cresce di giorno in giorno” e un distributore “si ripaga” al massimo in un mese e questo è legale al 100%.

Con l’etichetta, la “sinistra” bevanda effettivamente è a posto: le autorità non possono avanzare nulla. Dopotutto, l’uso dei prodotti “cosmetici” e farmaci per altri scopi non è un problema del produttore. Ad esempio, dopo l’installazione del distributore con la lozione “Bojarka” a Kaluga, le autorità non ritenevano che l’azienda violasse la legge.

L’irresistibile “Bojaryshnik”

Al Cremlino hanno definito l’avvelenamento di massa a Irkutsk una “terribile tragedia”. Allo stesso tempo, il portavoce del presidente Dmitrij Peskov ha osservato che “la questione non fa capo all’amministrazione del Presidente, ma al gabinetto dei ministri”. Il premier Dmitrij Medvedev, a sua volta, ha incaricato il Governo di ritirare immediatamente il “Bojaryshnik” dal commercio al dettaglio o “metterne l’uso sotto il controllo totale”, dimenticando, però, che già nel 2014 aveva disposto di limitare sia l’uscita in commercio di farmaci contenenti alcol, sia la vendita senza prescrizione medica di lozioni simili al “Bojaryshnik”. Ma questi emendamenti si sono “bloccati” alla Duma di Stato e non sono mai arrivati al suo esame.

Non di rado la mafia locale e i funzionari stessi hanno coperto questa grande azienda da miliardi di fatturato, affermano l’opposizione e i giornalisti. Il “Bojaryshnik” rappresenta circa il 20% di tutto il mercato legale di alcol e la domanda di tali lozioni e tinture cresce costantemente di quasi il 20% all’anno.

Dopo la tragedia

Tre giorni dopo la tragedia, il Cremlino si è attivato per risolvere il problema: il presidente Putin ha incaricato di limitare le norme per la produzione, l’uso e la vendita di tali prodotti.

Tra la gente esiste già un certo scetticismo: “Il problema rimarrà. Che sia un surrogato, una vodka fatta in casa o qualsiasi altra cosa. Finché la popolazione non avrà abbastanza soldi per la vodka che vuole e che sarà a loro disposizione, tutto questo continuerà – ha detto a Rbth il presidente dell’Istituto per lo Sviluppo Moderno Igor Jurgens -. È necessario abbassare i prezzi dell’alcol oppure migliorare gradualmente il tenore di vita della popolazione. Non ci sono altre soluzioni”.

Intanto dell’”alcol universale” che, come ha già avuto modo di cantare il musicista Vasja Oblomov nella canzone “Bojaryshnik”, purifica non solo i vetri, ma anche l’anima, chi ci è abituato continuerà a farne uso anche dopo la tragedia e continuerà a comprarla sottobanco: “Ieri l’abbiamo bevuta, oggi c’è ancora e l’andiamo a cercare. Ci sentiamo bene, come al solito”, ha dichiarato un cittadino di Irkutsk al giornale Life.

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