Nicotera – un bilancio dell’anno che scivola via…

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Anno durissimo per la città questo 2016 che tra poche ore si appresta a levare le tende e a essere consegnato anche lui agli annali della storia delle umane vicende.

Sulla vicenda dello scioglimento del civico consesso inutile tornarci sopra perchè c’è ne siamo occupati ampiamente in altra sede. Così come in un altro articolo della sezione “Focus” abbiamo cercato di evidenziare tutte le problematiche che attendono l’arrivo della terna commissariale.  Ma il 2016 è stato un anno duro sotto altri aspetti anche se – biosgna dirlo – è proprio in questi frangenti che l’estro italico e calabrese si manifesta e ci si attrezza nel superare i momenti difficili.

Per quanto riguarda la nostra città, in sintesi, possiamo fare la seguente panoramica.

a) Crisi demografica. Con l’economia che almeno al nord si è rimessa un pò in moto, è ripartita la piaga dell’emigrazione, che del resto non si era mai del tutto fermata e impoverisce il già debole e sfilacciato tessuto socio-economico locale.

b) Economia. Se la crisi morde in quasi tutta Italia, figuratevi come si fa sentire in un piccolo paesino calabrese che vive di piccolo commercio e di redditi da lavoro statali o pensioni. La gente risparmia come può e su tutto. E bisognerebbe fare un applauso a quei commercianti che tengono alzate le saracinesche e a coloro che addirittura quest’anno hanno aperto o riaperto qualche esercizio, a cominciare dal centralissimo e antichissimo Bombo Bar.

c) Cultura e società. In questo settore notiamo qualche segno di sorprendente vitalità. Abbiamo una nuova piccola struttura, la Pinacoteca comunale. Le associazioni e i comitati civici inoltre – e senza nessun aiuto pubblico – fanno quello che possono per mantenere vivo lo spirito comunitario mediante tutta una serie di eventi che si susseguono nel corso dei mesi: concerti, convegni, mostre, ecc.

d) Religiosità. Anche qui l’anno è stato caratterizzato dagli eventi collegati al Giubileo che hanno animato la vita parrocchiale e civile, coinvolgendo tutte le categorie sociali: dai malati, agli studenti, dagli operatori sociali agli anziani. Non sono poi mancati i riti tradizionali che si svolgono nelle varie parrocchie della città (cinque in tutto) e che contribuiscono a tener desto lo spirito civico.

e)  Educazione. Anche le scuole hanno fatto la loro parte. Non solo con le attività didattiche è chiaro ma anche con le attività culturali e formative che integrano le prime. Anche loro, nella scarsità di risorse che purtroppo vengono erogate col contagocce.

E noi? Beh forse noi nicoteresi ne abbiamo passate tante. Non si contano le volte che la città è stata distrutta dai terremoti o da invasori – ci è scappata persino una scomunica – per non parlare di pestilenze, alluvioni, liti continue e altro. Ma noi siamo anche altro. Arte, storia, cultura, patrimonio, buona tavola, gusti e sapori, storie e leggende, miti e riti, personaggi e virtù. Non sarà stata una di quelle annate che ricorderemo ma non bisogna eccedere nel pessimismo. Ogni guerra si vince solo se si combatte e chi cede non è mai un patriota. Buon anno a tutti !!!!!

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