Nuovi sommovimenti politici al comune di Vibo. Presto due nuovi assessori.

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L’esecutivo Costa – l’amministrazione che regge le sorti del capoluogo di provincia vibonese – dovrebbe cambiare assetto. Insistenti voci provenienti dalle stanze del “palazzo” infatti vorrebbero l’assessore assessore alle Politiche giovanili, ai Fondi strutturali europei, alla Politica di coesione ed all’Innovazione tecnologica, Bruno Cutrì già dimissionario. Un secondo addio, a pochi giorni da quello dell’assessore De marco.

Queste voci hanno certamente riaperto la dinamica politica tra i gruppi consiliari di maggioranza con in testa Forza Italia dove Raffaele Manduca dovrebbe sostituire la stessa De Marco, mentre a Cutrì subentrerebbe Silvia Riga  già candidata – non eletta – nelle lista del primo cittadino Costa, al quale curò la campagna elettorale. A sciogliere il rebus nomine, sarà molto probabilmente lo stesso Costa che, a breve, potrebbe annunciare la nomina dei suoi due nuovi assessori.

Uno scenario solo in apparenza semplice, data la costituzione del nuovo gruppo consiliare che fa capo al  consigliere regionale Vincenzo Pasqua, che – forte di ben due consiglieri (Rosaria La Grotta e Katia Franzè)  potrebbe rivendicare una propria rappresentanza in giunta. A ciò si aggiungono le inquietudini di uno dei patner della coalizione e cioè l’Ncd che vuole ora garanzie dallo stesso Sindaco al fine di tutelare la propria rappresentanza nell’esecutivo. Alfonsino Grillo, in merito, ha rilasciato ai media, una pepata dichiarazione ricordando l’apporto dato dal suo movimento alla vittoria elettorale di Costa e ricordando al primo cittadino che lo stesso non ha più una rappresentanza all’interno della giunta comunale. Grillo par di capire, imputa allo stesso Costa una mancanza di collegialità nelle scelte, rammentando altresì che in una riunione tenutasi a Novembre scorso, presenti Mangialavori, Bruni e lui stesso, il sindaco “era apparso abbastanza convinto e consapevole della necessità di cambiare musica, e aveva anche dato garanzie alle forze politiche”.

Schermaglie e tatticismi che non sembrano invece appassionare il cittadino medio alle prese con i problemi di tutti giorni.

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