Joppolo, la giunta contesta alla società Poste la mancata consegna della corrispondenza

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Così come altri comuni del Vibonese, anche Joppolo “denuncia” la mancata consegna da parte dell’ufficio postale della cittadina, di bollette o altre richieste di pagamento, motivo per cui molti utenti incorrerebbero, senza averne alcuna colpa, in sanzioni, o peggio ancora nell’interruzione di servizi. Per questo, la protesta dei cittadini è stata da subito recepita e fatta propria dall’amministrazione guidata dal sindaco Carmelo Mazza. La giunta comunale, infatti, ha deliberato un documento di protesta ufficiale da inviare alle sedi provinciale e regionale di Poste Italiane, al Ministero dello sviluppo economico e al Prefetto di Vibo Valentia. Nello specifico l’organo esecutivo contesta alla società Poste la mancata consegna della corrispondenza, in specie di quella non raccomandata. Nel documento viene chiaramente rilevato che, persisterebbero nel comune gli stessi disservizi postali dei quali l’Ente si sarebbe già occupato in passato. Disservizi, “notevolmente peggiorati” che inciderebbero profondamente sulle necessità del vivere quotidiano riflettendosi negativamente anche sulla consegna di fatture e richieste di pagamento di utenze, le quali, pervenute tardivamente, obbligherebbero i cittadini al versamento di sanzioni ed interessi per i quali non sono assolutamente responsabili. Una situazione che risulterebbe oltremodo penalizzante ed onerosa per gli abitanti delle frazioni già svantaggiati dalla chiusura dei propri uffici postali, ma, soprattutto, per le persone anziane, che non accedendo ai servizi di comunicazione telematica, si avvalgono per le proprie comunicazioni del servizio postale tradizionale. LaCarmelo Mazza_proteste per manata consegna della corrispondenza delibera sottolinea come l’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni, dichiara che nella transizione economica e normativa verso un mercato aperto, “la previsione e la regolamentazione del servizio universale postale garantisce a tutti i cittadini la possibilità di fruire di un servizio di pubblica utilità, indipendentemente da fattori come il reddito o la collocazione geografica”. Inoltre, il servizio universale comprende “la raccolta, il trasposto, lo smistamento e la distribuzione degli invii postali fino a 2 Kg – si legge nella delibera -; la raccolta, il trasporto, lo smistamento e la distribuzione dei pacchi postali fino a 20 Kg; i servizi relativi agli invii raccomandati e agli invii assicurati e la posta massiva (comunicazioni bancarie, bollette, bollettini di pagamento, ecc.). Il fornitore del servizio universale (Poste italiane) garantisce per almeno 5 giorni a settimana una raccolta e una distribuzione al domicilio di ogni persona, salvo deroghe stabilite dall’autorità e notificate alla commissione europea”. Per queste ragioni la giunta richiede a Poste Italiane di adottare ogni utile, necessario e urgente intervento al fine di eliminare con immediatezza i numerosi disservizi con  riserva  di  “promuovere,  ove  necessario,  un’azione collettiva risarcitoria class action”.

 

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