La regione emana nuove norme sulla Protezione civile.

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L‘UOA (unità organizzativa autonoma) della Protezione Civile regionale rende noto che, con la pubblicazione della delibera di Giunta regionale n. 512/2016,  è entrato ufficialmente in vigore il Regolamento del volontariato di Protezione Civile regionale. ll regolamento è stato condiviso con tutte le associazioni calabresi di volontariato, le quali hanno prodotto osservazioni, emendamenti e proposte che hanno migliorato sensibilmente il testo originario. Molte le novità del nuovo regolamento. Tra queste, l’abolizione degli esami per l’iscrizione all’albo del volontariato ed obbligatorietà di un corso di base. La libera iscrizione all’albo senza procedure selettive – prevista tra l’altro in tutte le altre regioni d’Italia – vuole incentivare la massima partecipazione dei calabresi alle attività di volontariato di Protezione Civile nella regione italiana più esposta ai rischi naturali. Tale possibilità, in passato, era stata molto limitata da un sistema profondamente condizionato da certa politica che controllava, con regole molto discutibili, le modalità di accesso all’albo.

In tal modo sarà incentivata una diffusione capillare del volontariato di Protezione Civile su tutto il territorio regionale che supporterà i sindaci nella gestione delle delicatissime fasi emergenziali, certi che tali fasi possano essere più agevolmente risolte quando le associazioni sono più vicine ai sindaci. La libera partecipazione al volontariato di protezione civile deve essere contestualmente vincolata all’obbligatorietà, per le associazioni neo-iscritte, di seguire un approfondito corso di base entro 90 giorni dalla affiliazione.

Altra novità è rappresentata da una costante formazione e specializzazione dei volontari, attraverso di alta specializzazione, perfezionamento ed esercitazioni su molteplici tematiche tenuti da tecnici qualificati. La professionalità e la specializzazione dei volontari è un obiettivo fondamentale della protezione civile regionale, oltre che per garantire la massima efficienza nella gestione delle calamità, anche per tutelare l’incolumità degli stessi volontari durante le delicatissime e rischiose fasi emergenziali. Prevista anche l’assistenza ai soggetti con disabilità o maggiormente vulnerabili (minori, anziani, malati), come richiamato dalla Delibera della Giunta n. 135/2015.

Tale assistenza può essere svolta dalle strutture di volontariato che abbiano le specificità inerenti i vari settori delle disabilità. Altri punti innovativi sono: informatizzazione di mezzi e risorse delle associazioni di volontariato. Durante le emergenze i volontari, tutte le autovetture e le varie attrezzature (torri faro, idrovore, tende, ecc.) date loro in comodato d’uso dalla Protezione Civile della Regione Calabria, saranno geolocalizzabili tramite sistemi GPS e visualizzabili sia sui monitor delle sale operative che sui monitor di computer o cellulare abilitati. In tal modo saranno ottimizzate le azioni da svolgere durante le fasi emergenziali a seguito di calamità (terremoti, alluvioni, frane, tsunami, ecc.) a soccorso delle popolazioni colpite; certificazione antimafia obbligatoria per tutte le cariche dirigenziali delle associazioni di volontariato; cancellazione immediata dall’albo per tutte le associazioni che, attraverso i loro iscritti, manifestino comportamenti difformi dai principi fondanti del volontariato; istituzione della Consulta regionale di volontariato di protezione civile, per favorire un coinvolgimento istituzionale delle organizzazioni di volontariato nelle attività della Protezione Civile della Regione Calabria. Con questa profonda rivisitazione del regolamento, si auspica che il sistema “Volontariato” non rappresenti più un serbatoio elettorale per certa politica né un’illusoria agenzia di collocamento e venga così riportato alle sue nobilissime origini. A tal proposito si ricorda che le associazioni di volontariato hanno lo scopo di riunire persone che mettono gratuitamente a disposizione della collettività il proprio tempo e le proprie capacità e competenze per svolgere diverse attività di protezione civile. Nella regione d’Italia più esposta a rischi si coglie l’occasione per raccomandare vivamente a tutti i Sindaci di favorire e promuovere nei propri comuni, nel caso ne fossero privi, la creazione di organizzazione di Volontariato di Protezione Civile che – con la necessaria formazione – costituiscono un elemento di efficace supporto alle amministrazioni sia nelle attività di costante monitoraggio del territorio sia nella gestione delle emergenze.

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