Inchiesta sulle ferrovie italiche/2 – La rotta Roma-Lido.

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Continua la nostra inchiesta sulle ferrovie sulle tracce delle indicazioni del Rapporto “Pendolaria” di Legambiente che nel suo screening delle ferrovie italiche ha anche inserito una speciale classifica delle dieci tratte ferroviarie peggiori d’Italia.

“Tra queste – si legge nel rapporto – vi è la Roma-Lido i cui pendolari, anche nel corso del 2016, si confermano tra i più sfortunati d’Italia. Il servizio di questa linea suburbana gestita da Atac non è difatti assolutamente adeguato a una domanda di spostamenti che arriva a circa 100.000 tra studenti e lavoratori (ma con un bacino tale che si potrebbe facilmente raddoppiare i passeggeri con un servizio di qualità), e che peggiora di giorno in giorno, tanto che le ultime rilevazioni evidenziano una riduzione dei passeggeri. I continui guasti e problemi tecnici, si ripercuotono sugli utenti tra corse che saltano senza che venga fornita un’adeguata informazione, e poi ritardi periodici, sovraffollamento dei treni. Dovrebbero essere ufficialmente 30 i minuti necessari a percorrere i poco più di 28 km che separano la stazione di Porta San Paolo (un fondamentale nodo della mobilità urbana, con la Metro B, la Stazione Fs Ostiense, il Tram) e il mare di Ostia, ma la realtà è ben diversa. E sempre più spesso queste situazioni si verificano su convogli vecchi, sovraffollati, privi di aria condizionata d’estate o riscaldamento nella stagione invernale, che provocano rabbia e talvolta malori tra i viaggiatori”.

“I treni – si legge sempre nel rapporto – presentano un’età media di oltre 20 anni, con una piccola parte della flotta che ha visto una serie di revamping (con guasti e problemi dovuti al fatto che erano treni progettati per viaggiare sotto terra e che invece viaggiano all’aria aperta). Non migliore è la situazione nelle stazioni. Da una analisi di Legambiente Lazio risulta che le biglietterie sono presenti solo nel 21,4% dei casi, nel 78,6% non vi è la presenza di personale ferroviario (o è saltuaria), nell’85,7% dei casi i tabelloni elettronici degli orari sono guasti. Emblematica è la stazione di Tor di Valle, che si presenta oggi come un cantiere, se non una discarica a cielo aperto, con tanti gradini e niente scale mobili, tornelli finti che permettono a chiunque di passare e vigilanza completamente assente. Situazione simile a quella a cui stanno assistendo gli utenti di altre fermate quali Vitinia, Ostia Antica e Castel Fusano dove da mesi non è più garantito il servizio di vigilanza nonostante i frequenti atti di vandalismo”.

“La ferrovia Roma-Lido – apprendiamo ancora sempre da Legambiente – serve un esteso territorio del Comune di Roma, con rilevanti problemi di mobilità, per cui servono opere di ammodernamento dell’infrastruttura delle stazioni, nuovi treni, per arrivare a trasformarla in una vera metropolita di superficie. In questo momento è difficile intravedere una qualche speranza di cambiamento, malgrado un accordo tra Regione Lazio e Governo che prevedrebbe lo stanziamento di 180 milioni di Euro. Perché queste risorse sembrano essere la risposta della Regione alla bocciatura della proposta di project financing per trasformare la linea in una metropolitana presentata da RATP, e perché vista la crisi industriale e finanziaria di Atac rischiano di diventare un trasferimento per ripianare il debito e sono molti i dubbi sulla capacità dell’impresa di investirli per rendere finalmente efficiente la linea. Purtroppo a Roma la situazione della Roma-Ostia Lido non è isolata, perché una simile qualità del servizio c’è sulla Roma-Viterbo sempre gestita da Atac e treni lenti (anche se almeno più moderni) e problemi nelle stazioni si trovano anche s aclune linee di Trenitalia. Pessima è la situazione anche delle metropolitane, in particolare nella linea B, utilizzata ogni giorno da oltre 345.000 romani, che soffre problemi tecnici incredibili. In teoria la linea B dovrebbe effettuare ogni giorno 428 corse, con una frequenza ufficiale nelle ore di punta di un treno ogni 4 minuti per scendere ad un treno ogni 5 o 6 minuti nelle ore di morbida. La realtà dei fatti è molto diversa, con attese medie di 15 minuti con picchi di 20-25 nella linea B1 per la stazione Jonio, impensabili per una linea metro di una capitale europea”.

“Eppure Roma – conclude il rapporto – è una città di quasi 3 milioni di abitanti, in cui ogni giorno entrano circa due milioni di persone per ragioni di lavoro e di studio (secondo i dati del Rapporto statistico sull’area metropolitana di Roma, presentato il 29 Novembre). Ed è evidente che servono nuove metropolitane ma anche una diversa gestione delle linee esistenti se si vuole cambiare la situazione di inquinamento e traffico, qualità della vita per le persone”.

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