Pino Macino, da Pupari & Pupi
Non sparo sulla Croce Rossa. Ed in questo momento Adriana Musella , leader della associazione privata “Riferimenti”, è sotto tiro. Una brava giornalista calabrese – Alessia Candito – si è messa a spulciare i rendiconti dell’Associazione che ha ricevuto negli ultimi 4 anni più di 400.000 euro di sovvenzioni da Enti pubblici per sostenere la sua azione antimafia.
Non discuto le iniziative..io auspico che vengano moltiplicate…discuto che vengano fatte con i soldi pubblici….Io dal 1973 ad oggi ho promosso non so quante manifestazioni per la legalità…personalmente e con associazioni alle quali appartengo. Tutto con i miei o con i soldi personali degli associati…altrimenti il volontariato e l’impegno rischiano di diventare un business…e comunque facilmente attaccabile. E così è stato…perchè la Musella con quei soldi – pubblici – ci ha pagato i parenti – che, per carità – ci hanno lavorato…i ristoranti….perchè non si vive di sola aria…gli alberghi perchè un letto ed un tetto lo devi pur avere….le magliette pubblicitarie perchè così il messaggio diventa più efficace.
Alla fine tutto sarà considerato regolare perchè ” Riferimenti” è una associazione privata e se chiede ed ottiene soldi è perchè trova credito o perchè è ben introdotta nei padroni della borsa. Detto questo Adriana non si deve adirare se una giornalista calabrese si mette a chiedere conto. E nessuno ha il diritto di chiamarla pivella…come l’Adriana ha fatto…sotto l’incalzare del solito pirata de “Le Iene”…che contestava le varie voci della spesa…rivelate dalla Candito.
Ma la cosa che mi ha un pò incuriosito – indignato no, non ne vale la pena – è la interlocuzione con il giornalista che la esasperava. Adrianuccia, seppur salernitana, è più calabrese di me, ha detto: ” lei ha la testa piccola dei calabresi…” ….Vabbò…..succede….che dobbiamo dire? HA RAGIONE !…se non avessimo avuto la testa piccola…non avremmo certo perso il nostro tempo con una Associazione familiare che va avanti con i soldi dei Calabresi …per consentirle di offenderli.