La Città non ci sta. Un’ondata di sdegno ed una corale condanna per l’atto sacrilego perpetrato ai danni della Chiesa di San Francesco risuonano nelle piazze, nelle scuole e nelle case della cittadina tirrenica. Un episodio dai contorni macabri che apre la via a scenari allarmanti su cui stanno indagando ad ampio raggio le Forze dell’Ordine. Certo allo sdegno si accompagna una vibrante e convinta condanna di un fatto ritenuto di una gravità assurda e senza precedenti significativi sul territorio. Le circostanze e le modalità dell’atto esecrabile inducono a pensare che il furto ed i danneggiamenti possano essere riconducibili alla presenza di sette sataniche sul territorio. E la pista satanista è quella più battuta nei conversari privati dei cittadini. Ma non l’unica. Negli ultimi anni, si sono registrati nella regione, tanti casi simili, un segno inequivocabile che le “gang del diavolo” siano in netto aumento. Le ostie e altri oggetti sacri sono spesso utilizzati in riti esoterici, satanismo e messe nere. Pare che anche la data del 20 aprile nella settimana successiva alla Santa Pasqua sia significativa per gli adoratori del male .
La città non vuole piegarsi, non vuole abbassare la testa. E sono soprattutto i giovani, anche sui banchi di scuola, a voler condannare fermamente un gesto ritenuto vituperabile ed esecrabile.
Certo gli interrogativi che rimbalzano in città sono molti: Di chi è la regia? Perché trafugare e danneggiare oggetti sacri? Si tratta di balordi o di adepti a sette sataniche?. Interrogativi ancora senza risposta.
La cittadina, certo, registra nell’ultimo decennio alcuni episodi di dubbia matrice. Ma si tratterebbe di episodi isolati. Ricordiamo il tentato furto presso la Chiesa dell’Immacolata, dove ignoti malviventi hanno tentato di impossessarsi dell’occorrente per la celebrazione eucaristica; il danneggiamento perpetrato nella Chiesa Cattedrale alle reliquie di San Clemente e i più recenti furti di oggetti e foto presso il Cimitero cittadino. Episodi di simile natura anche nel comune di Limbadi e nella frazione Motta Filocastro. Alcuni rumors tutti da confermare, riferirebbero anche che nei giorni antecedenti alla Santa Pasqua, nella Chiesa Santa Croce di Motta Filocastro alcuni ignoti si siano introdotti dalla sagrestia e abbiano gettato a terra con disprezzo la corona di spine del Cristo Crocifisso. Episodi che se collegati tra di loro sembrerebbero riconducibili a logiche blasfeme. La speranza, malgrado la gravità, è che si tratti di una ragazzata, e che non si aggiungano ulteriori oltraggi blasfemi. Ma purtroppo le messe nere sono una realtà che non si può nascondere, riti che vanno a riempire il vuoto esistenziale di tanti che sperimentano la lontananza da Dio e si rifugiano in un diabolico esoterismo, convinti di poter colmare quel vuoto con l’illusione del male.
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I recenti avvenimenti hanno riproposto, inoltre, con rinnovata urgenza, il tutt’altro che risolto problema della sicurezza nel nostro territorio spesso ancora considerato come “terra di nessuno”,. Per i cittadini la necessità ormai divenuta imprescindibile è quella di lottare contro ogni evento criminoso nella convinzione che occorra elaborare i mezzi per contrastare efficacemente sia gli effetti che le cause che portano all’esplosione di questi fenomeni. Le richieste della città sono quelle di sempre: un impianto di videosorveglianza nei punti strategici nonché un aumento dei controlli sul territorio da parte delle forze dell’ordine. La città vuole, anzi ,pretende sicurezza, soprattutto da parte dello Stato. In attesa di questo intervento da parte delle Istituzioni, la città risponderà all’oltraggio subito nel pomeriggio di oggi nella stessa Chiesa vituperata , con la forza della preghiera. L’unica arma cristiana legittimata a contrastare il male nelle sue mille forme.