In Calabria niente fascicolo sanitario elettronico.

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Il Fascicolo sanitario elettronico – ha affermato il Ministero della salute – ha come obiettivo il fornire ai medici, e più in generale ai clinici, una visione globale e unificata dello stato di salute dei singoli cittadini, e rappresenta il punto di aggregazione e di condivisione delle informazioni e dei documenti clinici afferenti al cittadino, generati dai vari attori del Sistema Sanitario. Esso contiene eventi sanitari e documenti di sintesi, organizzati secondo una struttura gerarchica paziente-centrica, che permette la navigazione fra i documenti clinici in modalità differenti a seconda del tipo di indagine. Nell’ambito della sanità in rete, la realizzazione del Fascicolo Sanitario Elettronico rappresenta quindi un salto culturale di notevole importanza il cui elemento chiave risiede nel considerare il FSE, non solo come uno strumento necessario a gestire e supportare i processi operativi, ma anche come fattore abilitante al miglioramento della qualità dei servizi e al contenimento significativo dei costi.Il soggetto a cui il Fascicolo Sanitario Elettronico si riferisce è sempre un singolo cittadino. L’orizzonte temporale di riferimento è l’intera vita di un cittadino. All’interno del FSE, inoltre, è fondamentale che sia contenuta una sintesi della storia clinica del paziente, il Patient Summary, in modo da rendere fruibili in maniera ottimale le informazioni necessarie.

Uno strumento utile quindi che però non sembra trovare consensi a queste nostre latitudini visto che nella regione Calabria – al contrario della stragrande maggioranza delle regioni italiane – dove già il FSE è in uso in sette mentre in altri dieci si è in fase di perfezionamento – si continuerà ad usare la vecchia tessera sanitaria al pari della Campania, della Siocilia e della provincia Autonoma di Bolzano.

 

Dati che hanno spinto il governo a rendere effettivo l’uso del FSE  su tutto il territorio nazionale entro la fine del 2017 mentre il ministero della salute ha chiesto a tutte le Regioni di dichiarare entro il 31 marzo se volessero proseguire con i loro progetti di Fascicolo – rispettando una tempistica molto stretta – oppure se preferissero continuare ad avvalersi della Tessera sanitaria come ha deciso la Calabria che quindi aumenta così il gap tecnologico con questa decisione.

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