Sanità, Oliviero all’attacco: “Se il governo non pone fino al commissariamento andrò a incatenarmi davanti a Palazzo chigi”.

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La pazienza del governatore della Calabria, in merito al commissariamento della sanità calabrese, sembra essersi veramente easurita.

Lo si è toccato con mano ieri, a Praia a mare, quando Oliverio, che si trovava in questa cittadina per la riapertura  dell’ospedale cittadino, è ritornato sul tema della sanità, lanciando un vero e proprio appello al Presidente del Consiglio dei Ministri Paolo Gentiloni e quindi al Ministro della Salute Beatrice Lorenzin, affinchè la stagione del commissariamento si concluda al più presto.

Il Presidente – si legge un comunicato dell’Ufficio stampa della regione stessa – si è soffermato sul fatto che invece di “mettere in atto una strategia volta a tagliare sprechi, a razionalizzare l’uso delle risorse, a migliorare i servizi si è pensato a fare tagli lineari, come quello che ha riguardato l’ospedale di Praia e non solo. È aumentato il numero dei calabresi che si curano fuori, oggi abbiamo superato i 300 milioni di unità , registrando il 30% di aumento; le liste di attesa sono cresciute, come i costi. La qualità delle prestazioni si è indebolita, per via dei vincoli scattati, come quello del blocco del turnover, con 4000 unità in meno rispetto al 2010. Un risultato, quello di  di questa gestione che è drammaticamente pagato dai calabresi.”

Oliverio ha quindi affermato che chiederà al Ministro della Sanità Lorenzin di adottare un provvedimento che ponga fine al commissariamento altrimenti “sarò costretto ad incatenarmi davanti a Palazzo Chigi per chiedere giustizia per la mia regione. L’Italia intera deve conoscere la condizione vergognosa, di disparità dei diritti, nella quale viene costretta la mia regione. “

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