Taverna: prorogata fino all’11 dicembre la mostra su Mattia Preti e il Guercino.

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Taverna che si unisce a Cento nel ferrarese per celebrare due grandi pittori del nostro barocco, Mattia Preti e Guercino, in una mostra -“Guercino e Mattia Preti a confronto. La nuova linea dell’arte barocca” – che è si è tenuta nella cittadina del catanzarese e la cui apertura è stata prorogata ora fino all’11 dicembre dopo essere stata definita, con riferimento alla Calabria, l’evento artistico culturale dell’anno.

Mattia Preti (Taverna, 24 febbraio 1613 – La Valletta, 3 gennaio 1699) è detto anche il Cavaliere Calabrese perché nato in Calabria e fatto cavaliere da papa Urbano VIII durante la sua attività a Roma. Attivo nella penisola italiana e a Malta in un lunghissimo arco di tempo – la sua carriera durò oltre sessant’anni – fu uno dei più importanti esponenti della pittura napoletana. Giovanni Francesco Barbieri, soprannominato il Guercino (Cento, 2 febbraio 1591 – Bologna, 22 dicembre 1666), invece è un pittore italiano così detto per via dello strabismo che lo affliggeva e che può avere influenzato la sua resa pittorica delle forme nello spazio.

L’esposizione, – lo ricordiamo – è stata curata dal Museo civico di Taverna e dalla Pinacoteca di Cento (Ferrara), paese natale del Guercino, e dal quale sono state fatte arrivare nella nostra regione  quattordici opere – otto tele e sei disegni – del Guercino stesso. Tra la fine dell’anno e l’inizio del 2018, invece, la mostra verrà riproposta anche nel comune emiliano dove saranno ospitate alcune significative opere tavernesi del Preti stesso.

Le tele di Guercino che sarà possibile ammirare assieme a quelle del Preti sono La Madonna del Carmine e Sant’Alberto, San Giovanni Battista, Cristo risorto appare alla Vergine, Un miracolo di San Carlo, La Madonna col Bambino Benedicente, San Bernardino da Siena con San Francesco d’Assisi in preghiera, Madonna della Ghiara con i Santi Pietro e Carlo. Presente anche un dipinto di Benedetto Gennari che propone il ritratto del Guercino accanto a quello di Manzini, assieme a disegni del centese come Cristo Salvator Mundi, San Guglielmo d’Aquitania, San Girolamo, David con la testa di Golia, Santa Genoveffa tra gli appestati e Paesaggio con figure.

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