“In tutto il mondo, oggi, è la giornata contro la violenza sulle donne. Contro ogni violenza: fisica, psichica, verbale e morale. Un giorno che deve servire come monito a tenere alta la guardia contro i maltrattamenti, le prepotenze ed i soprusi dell’uomo contro ogni suo simile, ancor di più se di sesso femminile. Perché è impari la forza e vigliacca ogni azione che tende ad imporla su chi, per naturale conformazione, si trova a dovervi soccombere. Perché la donna è un essere umano, una creatura speciale, non un oggetto di cui disporre a proprio piacimento”.
E’ questo l’incipit di un messaggio diffuso dal sindaco di Gerocarne Vitaliano Papillo in occasione della giornata internazionale contro la vilenza sulle donne.
Oggi è un momento di riflessione contro la barbarie della sopraffazione istituito dall’Onu nel 1999, che ha ufficializzato questa data perché 65 anni fa, come oggi, le tre sorelle Mirabal, rivoluzionarie che lottarono contro la dittatura di Rafael Leónidas Trujillo in Repubblica Dominicana, dopo essere state torturate e prese a bastonate vennero spietatamente strangolate da uomini del regime, che, successivamente, per simulare un incidente spinsero l’auto su cui esse viaggiavano in un precipizio. Una riflessione che ci deve far meditare sul fatto che ogni giorno è buono per manifestare, con le nostre azioni quotidiane, il nostro rispetto verso le donne, che hanno la stessa dignità degli uomini e meritano stima ed attenzione. E, se ciò non dovesse avvenire, non bisogna subire in silenzio ma denunciare. «La cultura del rispetto deve diventare una pratica quotidiana».
Per questo, quando si parla della donna – che è un mondo, un universo – dobbiamo fare in modo che sia 25 novembre ogni giorno dell’anno: ogni giorno dell’anno dobbiamo ricordarci che sulla donna non bisogna fare violenza, perché così facendo la violenza sulle donne non esisterà in nessun giorno dell’anno.
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