Nella mattinata odierna, i militari del Comando Provinciale Carabinieri di Modena hanno dato esecuzione ad un provvedimento di fermo di indiziato di delitto emesso dalla Procura Distrettuale Antimafia di Bologna a carico di Carmine SARCONE, classe ’79, indagato per associazione di tipo mafioso, elemento di vertice dell’associazione ‘ndranghetistica emiliana autonomamente attiva in Emilia e collegata alla cosca GRANDE ARACRI di Cutro (KR), ed attuale reggente del gruppo Sarcone.
Le indagini, dirette dal Procuratore Distrettuale Giuseppe Amato e dai Sostituti Procuratori Marco Mescolini e Beatrice Ronchi, hanno consentito di riscontrare le dichiarazioni rese da numerosi collaboratori di giustizia, tra cui Antonio VALERIO, Giuseppe GIGLIO e Salvatore MUTO, nonché di valorizzare gli esiti di pregresse attività d’indagine, facendo emergere il ruolo assunto dal Sarcone in seno al sodalizio criminale e dimostrandone:
- la partecipazione alle riunioni tra gli esponenti della consorteria in occasione delle quali venivano pianificate le condotte criminose della cosca e prese le decisioni fondamentali per il mantenimento e il rafforzamento della stessa;
- la funzione di rappresentante dei fratelli Nicolino Sarcone, classe ’65 e Gianluigi Sarcone, classe ’71, in atto detenuti, svolgendo compiti di direzione della consorteria e dirimendo i contrasti interni alla struttura;
- i continui e costanti scambi di informazioni tra esponenti della cosca detenuti ed esponenti in libertà, tramite la propria partecipazione ai colloqui in carcere con i citati congiunti;
- la gestione diretta dell’attività criminosa e del patrimonio illecito della cosca.
L’attività investigativa ha inoltre consentito di raccogliere elementi indiziari in ordine a condotte tenute da Sarcone durante il processo “Æmilia” attualmente in corso dinanzi al Tribunale di Reggio Emilia, tese all’indottrinamento e alla minaccia nei confronti di alcuni testi.
Nel contesto dell’operazione, militari dei Comandi Provinciali CC di Modena, Piacenza e Crotone stanno eseguendo decine di perquisizioni domiciliari in diverse province della penisola volte alla ricerca di armi nella disponibilità della cosca.