Sono già 12 i comuni vibonesi che hanno manifestato interesse verso il programma “WiFi4EU” che finanzia il wi-fi libero in spazi pubblici.

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Si parla spesso del cosidetto “digital divide”  – il divario esistente tra chi ha accesso effettivo alle tecnologie dell’informazione (in particolare personal computer e internet) e chi ne è escluso, in modo parziale o totale, termine che può essere utilizzato sia per riferirsi ad un divario esistente tra diverse persone, o gruppi sociali in una stessa area, che al divario esistente tra diverse regioni di uno stesso stato, o tra stati (o regioni del mondo) a livello globale.

Ebbene nello scorso mese di settembre il Parlamento UE ha approvato il programma “WiFi4EU”, che consentirà la creazione di reti Wi-Fi in 6mila comuni dei paesi membri dell’Unione Europea, entro il 2020, assegnando fondi per 120 milioni di euro in base all’ordine di arrivo delle richieste e in maniera “geograficamente equilibrata”.

L’iniziativa WiFi4EU è aperta agli organismi del settore pubblico, come ad es. municipi, biblioteche e centri sanitari. Finanzierà l’attrezzatura e i costi di installazione (punti di accesso a Internet), mentre l’organismo beneficiario pagherà per la connettività (abbonamento a Internet) e la manutenzione delle attrezzature per almeno 3 anni. L’iniziativa WiFi4EU è accessibile mediante procedure semplici e non burocratiche, quali domande online, pagamenti effettuati con buoni e requisiti di controllo leggeri. I promori dei progetti che chiedono di partecipare all’iniziativa dovrebbero proporre di attrezzare le zone in cui non esiste ancora un hotspot wi-fi pubblico o privato gratuito con caratteristiche simili.

Per prima cosa occorrerà registrarsi sul portale WiFi4EU  dopodiché a metà maggio sarà possibile sottoporre i singoli progetti.  La prima scadenza offre l’opportunità di iscriversi ad un primo lotto di 1.000 sul totale di 8.000 amministrazioni locali che beneficeranno di questo primo finanziamento.

I servizi non potranno accogliere pubblicità e non potranno usare i dati personali degli utenti a fini commerciali. Insomma, la Commissione UE finanzierà l’attrezzatura e i costi di installazione con voucher, mentre gli enti pubblici dovranno .

Tra i comuni che si sono già registrati nel vibonese troviamo: Brognaturo, Fabrizia, Gerocarne, Maierato, Monterosso Calabro, Pizzo, Ricadi, Serra San Bruno, Simbario, Stefanaconi, Vazzano e Vibo Valentia.

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