Catanzaro: la presentazione del progetto “Il futuro è di seta”.

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C’erano proprio tutti stamattina a Catanzaro, al centro della città, in uno dei siti di archeologia industriale urbana meglio recuperati della Calabria, l’ex stazione della funicolare entrata in servizio nel 1910 e dismessa negli anni ’50.

Il Club Unesco di Catanzaro, quello di Tropea, il Comune, la Soprintendenza Beni Archeologici Belle Arti e Paesaggio, Confindustria, Confagricoltura, Confartigianato, l’Arsac, associazioni, “Nido di Seta” la Cooperativa di giovanissimi professionisti tornati in Calabria per provare e dare una chance, a loro stessi e alla loro terra d’origine, e i bachicoltori. Tutti riuniti insieme ad architetti, storici, agronomi per parlare dell’antica arte della seta in una grande comunità d’eredità, si direbbe con il linguaggio della Convenzione di Faro.

“Erano tutti lì – a commentato la dott.ssa Patrizia Nardi dell’Unesco – per presentare un progetto, un’idea: quella di far ripartire la Calabria dalla sua preziosa identità del passato. Per dare valore al presente e progettare finalmente un futuro. Perché la Calabria dialogava con le più prestigiose corti italiane ed europee: con Napoli, Caserta, Firenze; con Parigi, Lione, Praga. Alle quali forniva tessuti di seta di altissima qualità, damaschi, broccati, velluti. Per l’industria della quale le comunità ebraiche giocarono un ruolo determinante. La stessa Calabria che più a sud, a Reggio, dialogava con la sua essenza di bergamotto -ingrediente base fondamentale della profumeria- con le capitali europee ed extraeuropee, con l’Oriente”.

“Mi è piaciuta questa Calabria. Perché è la Calabria che vuole cambiare e che vuole partire dal patrimonio culturale, per cambiare. Il contenuto, ricchissimo, di cui la Calabria ha bisogno per lo sviluppo sostenibile dei suoi territori, nella prospettiva di attirare flussi di “viaggiatori” più che di turisti. Che possano apprezzare questo scrigno incredibile che è la nostra regione. La più ricca di bellezza, ma anche la meno conosciuta d’Europa”.

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