Siamo giunti alla terza edizione dell’evento STONE-IL MONDO DI PIETRA, giornata dedicata alla celebrazione dell’area rupestre. In pochi anni, grazie all’impegno dell’Amministrazione comunale guidata del sindaco Franco Galati ed al lavoro svolto dalla coordinatrice del Museo ed Insediamento Rupestre Arch. Maria Caterina Pietropaolo e dal personale museale, le Grotte di Zungri sono, ormai, diventate meta di visita per migliaia di visitatori e non solo turisti. Chi arriva a Zungri rimane affascinato dalla bellezza di questo posto, sito solo a pochi km di distanza dalle più famose e belle coste di Tropea e Capo Vaticano.
La manifestazione di questa terza edizione prevede l’allestimento di una Mostra di Icone sacre bizantine nella grande grotta, in quella che, forse, fu un luogo sacro o la dimora del signore del villaggio rupestre, nella grotta più bella e suggestiva, troneggiata dalle grandi cupole dove troviamo inciso un grande pesce, segno paleocristiano per eccellenza ed una significativa nicchia, che probabilmente ospitò, al tempo in cui il sito fu abitato, un’icona sacra. Questo è un luogo di grande misticismo, un luogo lontano dal clamore e dal caos, un luogo dove si respira una grande pace ed una profonda spiritualità. Una perfetta location per ospitare una bellissima mostra di Icone Bizantine del MaeStro iconografo PAOLO LANZA, laureato in Beni Culturali in quel di Salerno, si è specializzato in Iconografia Bizantina, seguendo corsi da monaci Ortodossi. Da diversi anni lo stesso tiene Corsi sia in Sicilia che in tutta Italia. Sue opere si trovano a Gioia Taur o(Edicola votiva Madre di Dio di Romano’), nel monastero S. Umile da Bisignano, Cosenza (Vergine Orante), Chiesa S. Nicola dei Greci a Messina, Eremo della Candelora (S. Lucia del Mela), nella Cattedrale di S. Giorgio a Rostov (Russia) ed altro ancora. Due anni or sono ha tenuto un corso televisivo nell’emittente Sud di Gioia Tauro. Paolo Lanza ha anche esposto le sue Icone in prestigiose Gallerie e Musei Diocesani: Aura Art Gallery, Venezia; Museo Diocesano di Tropea; Castello dei Principi di Spatafora; Castello di Roccavaldina; Chiostro Duomo di Messina; Cripta S. Annibale Maria di Francia; Chiesa dei Catalani; Chiesa dell’Immacolatella dell’ XI sec. S. Stefano; Liceo Artistico Mattia Preti di Reggio Calabria; Galleria Kalos di Messina ed altro. Le sue opere, in quest’ultimo periodo sono realizzate su relitti di barche, trovati sugli arenili, che vengono trattati: puliti, dissalati, viene data imprimitura con colla di coniglio e gesso, levigati, data grafia, dipinti con uovo, vino e pigmenti naturali, che provengono dalla Russia, vengono applicati fogli di oro zecchino. L’Icona è una finestra che si apre dal cielo e lì troviamo il Pantocratore, o la Madre di Dio o tutti i Santi che ci guardano, avvolti nella loro luce increata, rappresentata dall’oro. Le Icone sono le nostre radici Cristiane, su loro hanno pregato i nostri nonni, i nostri avi. In ogni Icona c’è una chiave di lettura Teologica, data da alcuni simboli in essa dipinti. “Scrivere” un’icona è un viaggio spirituale di Ascesi verso il Divino.
Nel corso del pomeriggio, nell’area delle Grotte si esibiranno i musicisti di Kalabria Etno Art Festival che, con gli strumenti musicali della tradizione tipica dell’area del Monte Poro, allieteranno ed intratterranno i visitatori. All’interno del Museo verrà allestita una Mostra di strumenti popolari calabresi tenuta dal Maestro musicista Francesco Braccio. Non mancherà poi anche un momento dedicato ai bambini. La scrittrice Giusy Staropoli Calafati che racconterà, con un “Laboratorio della tradizione”, la storia dei giganti.
La serata proseguirà in piazza con la Sagra della patata.
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