Alluvione, a rischio i fondi stanziati e il “14 luglio” denuncia: Troppa disorganizzazione e superficialità

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tonino d'agostino
tonino d’agostino

<Navigazione a vista, disorganizzazione e superficialità>. Sono questi i siluri che Tonino D’Agostino, responsabile tecnico del movimento “14 luglio” lancia contro palazzo Convento, sede municipale, gestita da una terna commissariale la cui lentezza operativa starebbe per provocare la perdita dei fondi di protezione civile stanziati dopo l’alluvione del 18 giugno. La sua articolata denuncia non può che generare apprensione. A suo avviso, infatti, lo scorso 14 settembre, Carlo Tansi, responsabile regionale della Protezione civile, <ha trasmesso al Comune di Nicotera e alla Provincia, con posta certificata, comunicazione per la compilazione delle schede da riempire con i dati necessari per l’ottenimento dei contributi relativi agli interventi di somma urgenza e di urgenza. Nella stessa comunicazione – aggiunge – vengono precisati i tempi strettissimi (sette giorni per i primi adempimenti e venti giorni per i secondi) entro cui le schede devono pervenire, decorsi i quali vi è la perdita dei contributi stessi>.

carlo tansi
carlo tansi

La nota del responsabile regionale Prociv, peraltro, arriva a due giorni di distanza dalla riunione che s’era tenuta nella sede Com e alla quale avevano partecipato i rappresentanti di tutti gli enti competenti per materia e territorio. Nell’occasione <si è sottolineata con grande preoccupazione – spiega D’Agostino – la aggravata vulnerabilità idrogeologica del territorio comunale e i gravissimi rischi connessi, al punto che Carlo Tansi, in quella sede, ha espressamente prospettato la probabilità che vi siano vittime nel caso del ripetersi di tali eventi; senza contare i danni al patrimonio, pubblico e privato, che si andrebbero ad aggiungere a quelli già prodottisi>. Di fronte ad una situazione così delicata, anziché assistere all’immediata attivazione di iniziative mirate ed efficaci da parte degli enti interessati – Comune e Provincia, attuatori degli interventi – tutto starebbe andando avanti senza accelerazioni di sorta. In proposito, l’esponente del “14 luglio” lamenta la mancata partecipazione di tutti i soggetti Com ad una riunione indetta per il 17.9.2018 su impulso del “14 luglio” e punta il dito anche contro la superficialità con cui si starebbe movendo l’ente comunale.

A suo parere <manca del tutto un canale comunicativo con i cittadini danneggiati e tuttora esposti al rischio> quando, invece, sarebbe stato utile <uno sportello di ascolto, pubblicizzato e opportunamente organizzato, con adeguate presenze e orari, non solo per raccogliere le domande dei cittadini per il ristoro dei danni patiti, ma anche per acquisire notizie di dettaglio sulle singole situazioni critiche, da inserire nelle schede citate>. Evidenti anche altre carenze tra cui la disorganizzazione mostrata nella ricognizione dei danni dall’ufficio tecnico comunale e dall’ufficio preposto alla protezione civile che avrebbero assunto <una posizione passiva e limitata soltanto a ricevere le occasionali lamentele delle persone, mentre avrebbero dovuto organizzare una squadra di rilevatori, anche facendo appello al supporto volontario dell’ordine degli ingegneri che, a quel che risulta, ha offerto la sua disponibilità>.

Stando così le cose, ne viene fuori un quadro della situazione davvero allarmante anche perché <adesso i tempi stringono – afferma D’Agostino – e in vista della scadenza del 21 settembre per presentare le schede sia degli interventi fatti e sia, soprattutto, di quelli da fare per mettere in sicurezza il territorio, non è messa in campo nessuna attività>. Resta il fatto che <se per colpa della disorganizzazione e delle evidenti omissioni istituzionali e amministrative – conclude – dovessero perdersi i contributi a ristoro dei danni patiti dai cittadini, ma soprattutto per risarcire le ferite del territorio al fine di mitigare almeno i rischi futuri, non si potrà più gridare alla natura matrigna, all’inciviltà degli umani ecc. ecc., ma i responsabili avranno nome e cognome e dovranno rispondere personalmente delle gravi omissioni, fin qui palesatesi, nello svolgimento dei loro compiti istituzionali. E auguriamoci che non debbano rispondere di ben altri reati che possano toccare la vita delle persone>. 

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