Violenti scontri tra tifosi sull’A1, la Federazione sindacale di Polizia prende posizione

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valter mazzetti
valter mazzetti

Il mondo del calcio costretto a fare i conti con la violenza di pochi facinorosi. Dopo il tifoso morto due giorni fa prima del via di Inter-Napoli arrivano, oggi, gli scontri fra tifosi del Torino e del Bologna nell’area di servizio Chianti Sud dell’A1. Le polemiche dilagano e anche la Federazione sindacale di Polizia (Fsp) prende posizione. <Oltre a sbattere in carcere chiunque violi leggi e regolamenti sportivi – afferma Valter Mazzetti, segretario generale Fsp – bisogna bloccare la trasferte degli ultras a tempo indeterminato e assegnare le “partite a tavolino” agli avversari come conseguenza di qualsiasi episodio di violenza che possa addebitarsi alle tifoserie,  perché è evidente che porre un freno ai deliri di pseudo tifosi che si comportano da criminali in queste condizioni non si può. Scontri, accoltellamenti, risse e pestaggi selvaggi fra gli ultras sono all’ordine del giorno, si verificano prima e dopo le partite e persino sulle autostrade. Chi fa sicurezza – prosegue – non può permettersi il lusso di fornire dei badanti a questi criminali giorno e notte, non si può arrivare all’assurdo di dover scortare i tifosi. Di queste follie calcistiche gli operatori delle Forze dell’ordine ne hanno piene le tasche. Abbiamo ben altri ineludibili problemi legati alla sicurezza in Italia per continuare a impiegare soldi, uomini e mezzi per questi cialtroni fuorilegge>.

Una presa di posizione dura e chiara, che arriva subito dopo lo scontro tra tifosi di Torino e Bologna avvenuto sull’autostrada A1 in prossimità del casello di Firenze Sud. <Uno scontro violento – racconta Mazzetti – in cui non sono mancati lanci di pietre che hanno sfondato i vetri degli autobus dei tifosi, i quali si sono scontrati usando anche bottiglie vuote e cinture, secondo quanto emerso dalle immagini girate dalle telecamere di sorveglianza>. La verità è che <trascorrono gli anni – aggiunge – e siamo sempre qui a parlare delle stesse cose. Tutto quanto si è fatto fin qui evidentemente non è bastato, ma sistematicamente tornano le polemiche sterili ad ogni morto o ad ogni vergognosa guerriglia quando non, purtroppo, ad ogni ferimento o uccisione di un appartenente alle Forze dell’ordine che ha la sfortuna di doversi occupare dei servizi d’ordine in occasione di manifestazioni sportive>. La conclusione del segretario della Fsp mette al bando ogni fronzolo. < E’ ora di dire basta – conclude – e di passare dalle parole ai fatti. E’ ora di passare a provvedimenti seri e coraggiosi, che dimostrino che lo Stato non è ostaggio di coloro cui fanno capo gli interessi economici legati al business del calcio>.

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