Dichiarazioni di Pino Campisi Presidente di Acli Terra Calabria

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 Pino Campisi Presidente Di Acli Terra  Calabria in una nota scrive: ”Il territorio lametino, inteso come valore e bene comune, ha bisogno di essere promosso e rilanciato nelle sue molteplici risorse e produzioni di qualità, in particolare nel settore agroalimentare e nei processi manifatturieri che esaltino insieme la qualità delle azioni di sviluppo locale. Le singole Associazioni professionali agricole non sempre riescono a definire una strategia unitaria per rafforzare la rete di imprese e le loro produzioni, la tutela ambientale, la promozione e il progetto di marketing, la commercializzazione e internazionalizzazione, la sinergia tra produzioni, ristorazione e sviluppo del turismo.

Occorre un piano di politica agricola in rete  tra comuni, GAL dei Due Mari, produttori, il Parco Agricolo Calabria, le associazioni professionali, l’Ufficio Diocesano per i problemi sociali e del lavoro, esperti di marketing”. Secondo ACLI TERRA CALABRIA, lo strumento più idoneo per rilanciare il dialogo e la rete tra le imprese, vera piattaforma di base da cui far ripartire il lavoro, la sostenibilità ambientale, l’identità e la competitività del comprensorio,  è l’istituzione della CONSULTA TERRITORIALE DELL’AGRICOLTURA.

Pino Campisi sottolinea che:”Nelle azioni prevalenti della Consulta rientrano: la creazione di un marchio identitario-comunitario del lametino regolamentato; la messa in rete delle aziende agricole per la partecipazione a fiere regionali e nazionali; l’educazione alimentare e del rispetto dell’ambiente; la salvaguardia sostenibile del territorio; politiche di prevenzione del dissesto idrogeologico. Programmare anche, nello spirito della ”Laudato Sì” di Papa Francesco , un piano straordinario di piantumazione di alberi in area urbana diffusa, a partire dai quartieri periferici della città e in tutti i comuni del comprensorio. In buona sostanza, la Consulta deve essere un presidio di proposta e tutela, quando occorre di denuncia per la tutela del territorio.Occorre essere vigili sulla costruzione di un nuovo stile civico e civile.

Non servono pensieri futuribili, bisogna decidere oggi con scelte concrete per far coesistere un’economia sostenibile per buone occasioni di lavoro”. E ancora:” dovrà essere dedicata alla programmazione e la stesura di obiettivi strategici, anche rispetto ai Fondi europei, finalizzati alla nascita di filiere e distretti territoriali, a partire dalle aree montane e collinari: filiera dell’olio, della comunità dei grani antichi, della vitivinicoltura, della biodiversità, del cibo, dell’agriturismo.

Processi che bisognerà intrecciare e ricostruire per un’economia territoriale-comprensoriale forte e competitiva. Alla base di tutto bisogna sostenere le competenze dei nuovi giovani imprenditori agricoli attraverso la programmazione di piani formativi in agricoltura. Una Consulta per azioni endogene comprensoriali, ripensando un nuovo confronto con la Regione, laddove si decidono le strategie, sia attraverso il PSR sia nel confronto con le strategie nazionali. A partire dall’emergenza dell’olivicoltura e olio d’oliva, che è
la prova della necessità di un luogo dove il confronto permanente diventa progetto per decidere e superare i problemi. In questo quadro va visto anche l’impegno a costruire il Distretto del Cibo, luogo centrale di rilancio di un’economia produttiva e di qualità”.

Infine conclude dicendo:” Chi se ne deve occupare? Chiediamo al sindaco Mascaro e all’Assessore all’Agricoltura di convocare le Associazioni professionali agricole e i sindaci del comprensorio per costruire un partenariato finalizzato alla istituzione della Consulta territoriale dell’Agricoltura, quale luogo di confronto e di sintesi per rilanciare il comparto.

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