UNICEF-OMS per Giornata Mondiale contro l’Obesità (oggi): in sovrappeso 40 milioni di bambini sotto i 5 anni nel mondo

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Oggi, nella Giornata Mondiale contro l’Obesità, l’UNICEF e l’OMS – che coordinano il Global Breastfeeding Collective per ampliare impegni politici in favore dell’allattamento – ricordano che circa 40 milioni di bambini sotto i 5 anni nel mondo già sono in sovrappeso.

Ogni anno, attraverso l’allattamento, in linea con le raccomandazioni internazionali, potrebbero essere evitati 100.000 casi di obesità infantile.

Gli effetti protettivi dell’allattamento sul sovrappeso e sul diabete di tipo 2 sono particolarmente potenti per i bambini e gli adolescenti.

Il ruolo dell’allattamento nella prevenzione è fondamentale e sta diventando una priorità per molti paesi. La prevenzione del sovrappeso deve iniziare il prima possibile. Migliorare le pratiche di allattamento nei primi anni di vita può aiutare i bambini ad avere una dieta più sana e un futuro migliore.

Secondo uno studio su diversi paesi in Europa, i bambini allattati per almeno 6 mesi corrono rischi molto minori di obesità rispetto a un bambino mai allattato o allattato per un periodo più breve. Tra 22 paesi dell’area europea, Italia e Malta risultano tra i paesi con la più alta prevalenza di obesità tra i bambini che non sono mai stati allattati: più di 1 bambino su 5 o il 21,2%, seguiti dalla Spagna con il 21%**.

Allattare secondo le raccomandazioni internazionali potrebbe far risparmiare 302 miliardi di dollari in spese sanitarie ogni anno*.

A livello globale i costi economici legati all’obesità sono stimati attorno ai 2 trilioni di dollari, o il 2,8% del prodotto interno lordo globale***.

Nel 2018, le industrie che producono sostituti del latte materno hanno raggiunto 61 miliardi di dollari di vendite, il numero più alto di sempre, e ci si aspetta raggiungeranno 119 miliardi entro il 2025. La pressione commerciale di questa industria influenza le famiglie nella decisione di allattare, con conseguenze negative sulla salute e le vite dei bambini.

Analizzando oltre 100 studi su paesi a basso, medio e alto reddito, l’allattamento è stato associato a una riduzione del 26% del sovrappeso o dell’obesità da adulti****.

“Prevenire il sovrappeso e l’obesità infantile è conveniente, e investire in pratiche di allattamento ottimale rappresenta una scelta intelligente per ridurre i costi dell’assistenza sanitaria e supportare la crescita e lo sviluppo di bambini e nazioni” – ha dichiarato Francesco Samengo, Presidente dell’UNICEF Italia. “L’UNICEF in Italia promuove il programma ‘Insieme per l’Allattamento – Ospedali & Comunità Amici dei Bambini’ per diffondere la cultura dell’allattamento e garantire a tutti i bambini una nutrizione adeguata e il miglior inizio di vita possibile. Ad oggi, fanno parte della Rete UNICEF in Italia 30 Ospedali e 7 Comunità riconosciuti dall’UNICEF come Amici dei bambini, 4 Corsi di Laurea riconosciuti Amici dell’Allattamento e oltre 900 Baby Pit Stop – spazi dedicati a tutte le famiglie in cui poter prendersi cura dei propri bambini.”

L’allattamento ha impatti positivi sulla vita di un bambino. L’UNICEF e l’OMS chiedono ai governi e donatori di implementare e monitorare politiche e programmi per supportare l’allattamento ottimale per madri e bambini. È necessario lavorare insieme per:

diffondere informazioni accurate sul valore dell’allattamento come un potente intervento per prevenire obesità e sovrappeso;

chiedere la regolamentazione dell’industria dei sostituti del latte materno implementando, monitorando e rafforzando il Codice internazionale sulla Commercializzazione dei sostituti del latte materno e le successive Risoluzioni pertinenti dell’Assemblea Mondiale della Sanità– in particolare la risoluzione 69.6 per porre fine alla promozione inappropriata di alimenti per lattanti e bambini piccoli;

ampliare investimenti sull’allattamento per supportare madri e bambini a raggiungere una nutrizione ottimale;

impegnarsi per avere il congedo retribuito di maternità, paternità e altri spazi a misura di famiglia nelle politiche lavorative;

rafforzare i sistemi sanitari fornendo servizi sanitari per l’allattamento e la maternità, compresi supporto e consulenza professionale sull’allattamento;

incoraggiare la formazione di gruppi di supporto legati alle strutture sanitarie per permettere un sostegno continuo alle madri che allattano.

 

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