Intelligence, Antonio Teti al Master dell’Università della Calabria: “CyberIntelligence, Deep Web e Data Scientist”

Nessun commento Share:

“La captologia è l’utilizzo delle tecnologie
informatiche come strumento di persuasione: nel prossimo futuro, la
tecnologia cambierà gli atteggiamenti, i comportamenti e le abitudini
dell’uomo che vivrà la sua esistenza in simbiosi con le potenzialità
espresse dalle stesse tecnologie”.

Così Antonio Teti, esperto di Computer Science e docente presso l’Università “Gabriele D’Annunzio” di Chieti, ha iniziato la sua lezione al Master in Intelligence dell’Università della Calabria, diretto da Mario Caligiuri.
“Si tratta – ha proseguito – dello stravolgimento della tecnologia ovvero di
tecniche e metodologie di persuasione in rete o di condizionamento
psicologico, le cui potenzialità sono ancora poco conosciute”. Così ha
introdotto il tema della relazione tra intelligence e tecnologia,
precisando che negli ultimi due decenni le agenzie d’intelligence hanno
modificato in maniera strutturale la loro organizzazione, sia per la
caduta del muro di Berlino, sia per l’esigenza di fronteggiare la
globalizzazione, ma anche per la nascita della tecnologia che sta
comportando un grande stravolgimento.
Teti ha, quindi, focalizzato l’attenzione sullo spionaggio nel mondo
virtuale che è una realtà in crescita, dato che il cyber è la dimensione
sociale più importante. Questo richiede delle figure specifiche come quella
del data scientist, il quale trasforma le informazioni in conoscenze. È
importante sottolineare la varietà di agenzie d’intelligence oggi
esistenti, le quali richiamano l’attenzione del decisore politico.
Il docente ha ricordato che è un errore notevole quello di pensare che la
tecnologia sia la panacea di tutti i mali. Nel mondo virtuale, l’uomo si
comporta in maniera diversa rispetto al mondo reale a causa di diverse
componenti, come l’anonimato, la distanza, la creazione di relazioni
impersonali, la necessità di non dare una risposta immediata. “In questo
quadro, il cyber spazio e la gestione delle informazioni – ha affermato –
assumono un ruolo principale nell’attività d’intelligence perché si è di
fronte alla manipolazione, alla propaganda ed alla persuasione. Tali temi,
in particolare, sono attuali in questo momento che stiamo vivendo
conseguente all’epidemia COVID-19”.
Teti ha poi citato l’esempio dei tweets di Donald Trump dietro ai quali
lavorano circa una trentina di collaboratori, esperti di sociologia,
politica, psicologia. In particolare, ha fatto riferimento a quelli
finalizzati a distogliere l’attenzione da situazioni che possono creare
turbamento alla Casa Bianca oppure quelli creati con l’intento di capire
il gradimento della popolazione.
Il docente ha proseguito parlando dei fruitori delle informazioni che
rappresentano un tassello fondamentale per l’intelligence poiché, nel
raccogliere le informazioni, bisogna tener conto del ruolo rivestito dai
fruitori, dalle esigenze temporali e dai fabbisogni informativi. Inoltre,
bisogna fare attenzione nel dare l’informazione esatta, alla persona
giusta, nel tempo preciso e nel formato appropriato, come è anche
importante la tempistica della raccolta di nuove informazioni. A tal
riguardo, ha precisato degli aspetti fondamentali: il tempo dei decisori è
limitato; i decisori attendono i dati più rilevanti e pretendono la
trasparenza da parte dell’analista riguardo le informazioni che vengono
trasmesse; gli organismi che raccolgono le informazioni devono essere di
fiducia del decisore. In questo processo, gli analisti rappresentano solo
una delle fonti per la raccolta di informazioni perché il loro ruolo è a
metà tra il problema ed il decisore chiamato a risolvere il problema.
Teti ha poi parlato delle diverse tecniche di spionaggio, citando il primo
attacco spionistico sulla rete degli Stati Uniti risalente al 2003, il
“titan rain”, spiegando come sia difficile stabilire la paternità di un
attacco, ma che, nel caso specifico, è stato attribuito alla Cina dove
opera una struttura specializzata riconducibile al corpo militare cinese e
quindi al Partito Comunista cinese, il quale si avvale di diverse figure,
tra cui politici, sociologi, filosofi, tecnici informatici. La Cina ha una
struttura spionistico-informatica complessa che si serve anche dei
cittadini e di hacker mercenari.
“Cosa spinge un individuo a diventare terrorista?” ha chiesto il docente
affrontando il tema del cyber terrorismo e spiegando che i fattori sono
molti. A tal riguardo, ha poi citato la storia di Rahami, protagonista di
un attentato del 2016 negli USA, la cui storia infantile e adolescenziale
mostrano quali fattori possano spingere un soggetto a adottare condotte
estremiste. Si tratta di un individuo vittima di bullismo e poco
considerato anche in famiglia, condizioni queste che lo spingono a partire
per l’Afghanistan, spostandosi, in seguito, in Pakistan dove si avvicina
all’estremismo islamico e, successivamente, rientrato negli USA: tutte
queste informazioni erano già a disposizione dell’FBI che avrebbe potuto
mettere in atto azioni preventive per evitare l’attentato. Ma la storia si
è ripetuta anche con gli attentati dell’11 settembre.
Teti ci ha, poi, parlato di due tecniche utilizzate dall’intelligence: la
web intelligence riguardante la ricerca in campo semantico e la social
media intelligence relativa al monitoraggio dei canali, delle reazioni,
delle foto e di molto altro. Le fasi della cyber intelligence sono
fondamentalmente le stesse che vengono messe in atto durante la normale
attività d’intelligence, come le azioni difensive e offensive, servendosi
degli opinion leader per rafforzare le rispettive posizioni, chiamati nel
mondo cyber, influencer.
Interessante è stato il tema affrontato da Teti circa il Dark Web, nato
anch’esso in ambito militare alla fine degli anni ’90. Si tratta di uno
strumento che serve a navigare sulla rete senza essere tracciati e lo
usano diversi gruppi: dalla CIA al terrorismo, dalla mafia alle
multinazionali. Vi si accede tramite TOR, che è un canale anche finanziato
dal Dipartimento di Stato degli USA, nel quale sono presenti programmi
come Grams, all’interno dei quali si possono estrapolare informazioni
importanti.
Infine, Teti ci ha parlato di un tema tanto importante quanto attuale,
quello relativo al 5G. Sulla questione Teti ha affermato di concordare con
quanto asserito dal presidente dell’Agcom, Mercello Cardani:
“Dobbiamo solo scegliere se essere spiati dagli statunitensi o dai
cinesi”. In ogni caso, è importante capire che tutto ciò che ci circonda
sarà interconnesso perché ogni oggetto sarà un computer che raccoglie e
trasmette dati”.
E ha concluso con una significativa frase del giudice Priore: “La politica
non ha remore nell’usare gli uomini dei servizi segreti per la diplomazia
parallela e per gli affari più delicati. Però con la stessa disinvoltura
li scarica nei momenti di difficoltà”. Questo ci mostra come ogni Stato
utilizza lo strumento dell’intelligence, oggi sicuramente più importante
rispetto a ieri, e quanto sia diventato altrettanto fondamentale a suo
interno il cyber spazio.

Condividi questo Articolo
Previous Article

Nota stampa del Sindaco di Gioia Tauro Aldo Alessio

Next Article

I Terrons: due bravissimi Youtuber

You may also like