Miracolo Salesiano a Gioia Tauro

Nessun commento Share:

 “Gioia Tauro è Salesiana, don Bosco qui è di casa!”

Con   questo motto nel settembre del 2016 l’ordine dei Salesiani arrivava nella  Parrocchia gioiese  di San Francesco da Paola, per iniziare  nella città del Porto e delle mille attese incompiute di una città pencolante da sempre fra stato e antistato, un’ importante missione basata sugli insegnamenti di San Giovanni Bosco, protettore ed educatore delle famiglie e dei giovani.

Nel settembre 2017, al momento dell’insediamento  ufficiale  in parrocchia, nel corso della cerimonia Mons. Francesco  Milito vescovo della Diocesi Oppido Palmi- non casualmente donava  una statua di San Giovanni Bosco insieme a San Domenico Savio, noto come il “santo delle culle” perché spesso invocato nei casi di sterilità, perché “ L’arrivo dei padri salesiani a Gioia Tauro  – disse il presule – rappresenta una luce che ha squarciato le tenebre, donando a tutti semi di rinascita e speranza”

Sin dal loro arrivo, i padri salesiani capitanati da don Pasquale Cristiani hanno rivoluzionato la parrocchia con molteplici iniziative spirituali ed educative .

Piccole importantissime conquiste, miracoli di una quotidianità vissuta alla luce della fede e dell’esempio di Don Bosco.

Tanti  in questa prospettiva sono stati i “miracoli” che hanno interessato la comunità: come l’avvio dell’oratorio, “casa che accoglie”, prezioso per la crescita dei giovani e una guarigione  prodigiosa ad opera di San Domenico Savio.

Protagonista  dell’evento non razionalmente spiegabile   una signora garbata e gentile,   Mariella Ravese, che frequenta assiduamente la parrocchia e che ,dopo aver raccontato la sua storia  a don Pasquale ha accettato di incontrarci.

 “L’anno scorso una notte ho accusato un forte dolore al seno, al mattino pensai subito di recarmi dal dottore. Dopo 4 giorni mio marito si è sentito male ed ha dovuto subire un intervento e così ho trascurato tutto.

A maggio fu la volta  di mia cognata a  star  male .

Mi sono spaventata e così  ho subito fatto una mammografia, che ha evidenziato  un nodulo al seno.

Il dottore  davanti a quel  riscontro mi  ordinò un’ecografia per approfondire ulteriormente la natura del nodulo.

 Effettuata l’ecografia, il responso venne sottoposto  ad un oncologo che lavora in Germania, marito di una mia cara amica.

La risposta che giunse  fu drammatica :   dovevo partire subito e sottopormi all’operazione.

A  giugno moriva  mio nipote e ho rimandato ancora, anche se  continuavo a stare male, fin quando  nel mese di ottobre la mia amica è venuta a Gioia Tauro e mi “ha costretta” a partire con lei in Germania.

I medici tedeschi mi sottoposero ad una risonanza magnetica che purtroppo  evidenziò un quadro clinico molto più complesso.

 Dovevo subito essere operata! Non potete immaginare la mia disperazione.

Tornai a casa : Dopo un mese ripartii per la Germania per sottopormi all’operazione.

Il giorno prima dell’operazione,  la sera del 4 novembre, ero  sola nel letto dell’ospedale, piangevo mentre recitavo il Rosario alla Madonna.

Mentre pregavo mi sono addormentata”.

Nel sonno  ho avuto un visione  o un sogno,  non so dire.

 “Ho visto un prato verde, di un verde meraviglioso e intorno a questo prato c’erano tante case, non tanto alte. Al centro di queste case , c’era una chiesetta di colore beige. Udivo delle voci di bambini, voci gioiose, schiamazzi, stavano giocando.

Piano piano mi incamminai verso la chiesa e mi è apparso un bambino, poteva avere 12 o 15 anni, vestito come san Domenico Savio, proprio come la statua che c’è nella nostra chiesa.

Questo bambino mi guardava , io gli chiesi se avesse fame, ma lui continuava a guardarmi, i suoi occhi emanavano una luce celestiale ed io lo guardavo incantata.

Ad un certo punto mi porge la mano e stringendo la mia mi dice:” Siamo qui con don Bosco, siamo Salesiani”.

Mentre lui parlava, io avvertivo una presenza dietro di me, ma non mi sono girata, perchè ero rapita dai suoi occhi.

Allora gli  dissi :” Anche nella mia parrocchia ci sono i Salesiani. Come ti chiami tu?”.

Lui subito mi rispose: ”Domenico”.

 Mentre parlavamo , iniziammo a camminare verso la chiesetta, allora io  capii  che era San Domenico Savio e mi sono svegliata.

Al risveglio provavo una grandissima pace interiore, la paura era come  svanita.

Al mattino affrontai  l’operazione senza un minimo di paura.

E’ andato tutto bene, non ho avuto bisogno né di chemio terapia, né di radio terapia né di farmaci. E ora sto benissimo.Un vero miracolo.

La forza della fede e la preghiera in questa civiltà tecnocratica che sembra voler negare l’esistenza di Dio, danno sempre segnali forti.

 E i salesiani a Gioia , nei piccoli miracoli della loro quotidianità di segnali forti nei danno ogni giorno.

Condividi questo Articolo
Previous Article

Il Comando Provinciale dei Vigili del Fuoco di Vibo Valentia presenta il nuovo automezzo bimodale

Next Article

ULTRAPOP feat Leda Battisti & Tony Esposito il nuovo singolo “SHANGAI”

You may also like