POLISTENA: MICHELE TRIPODI PRECISAZIONE SU SERVIZIO LaC

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Michele Tripodi  politico di lungo corso ha dichiarato:” In ordine ad un servizio giornalistico costruito a margine del Consiglio Comunale aperto di Polistena del 29/01/2021 nel quale con un atto di coraggio il Sindaco  Marco Policoro ha sfidato la ndrangheta rassegnando le dimissioni dal proprio incarico, ritengo doverose alcune precisazioni.

Travisando il significato di alcune mie affermazioni è stato fatto passare il messaggio che avrei chiesto a S.E. il Prefetto la revisione di un’interdittiva antimafia che qualche tempo fa ha visto destinataria la Cooperativa Progresso e Lavoro (CPL) di Polistena.

A tal proposito intendo precisare che la #CPL è una cooperativa che esiste a Polistena dal 1975 e che attraverso i valori della cooperazione e della mutualità è diventata col tempo una solida realtà produttiva nel settore edile con cantieri aperti in tutta Italia offrendo opportunità di lavoro a giovani operai e non solo”.

Tripodi sottolinea:”La CPL ha subito spesso attentati e intimidazioni di tipo mafioso che sono state sempre respinte anche con manifestazioni, denunce, testimonianze, sostegno di uomini delle istituzioni. Molte volte io stesso ho rivolto pubblici attestati di solidarietà dopo le intimidazioni.

Purtroppo, per vicende recenti che hanno interessato l’ex presidente, subito dopo rimosso dalla carica, la CPL è stata investita di provvedimento di interdittiva avverso il quale è stato proposto ricorso.

Il #TAR con formale pronunciamento, ancora più recentemente, ha disposto il riesame della pratica che dovrà essere effettuata dalla #Prefettura di RC anche in ragione dei nuovi elementi tra cui il rinnovo della compagine societaria.

Conoscendo la storia della CPL contraddistinta anche da battaglie comuni nella lotta alla ndrangheta, ho sentito il dovere morale nella massima trasparenza, quale persona impegnata nelle istituzioni, di rendere all’ufficio preposto della prefettura testimonianza anche a tutela dei livelli occupazionali degli oltre 30 lavoratori onesti i quali potrebbero pagare pesantemente sulla loro pelle il blocco delle attività dovute all’interdittiva. Prima di me la stessa sensibilità l’ha avuta il Presidente di Lega Coop Calabria che si è recato in Prefettura per spiegare la situazione di difficoltà sociale.

Ora, fatta salva l’autonomia dell’ufficio prefettizio a svolgere tutte le verifiche del caso e poi a determinarsi in merito all’ordinanza del TAR, è davvero incomprensibile come faccia notizia un accenno doveroso ad un fatto normale reso nel corso del dibattito in Consiglio piuttosto che la netta presa di distanze dalla ndrangheta dimostrata da tutta la comunità di Polistena.

Le mie affermazioni sono state usate, stravolte nel loro significato veicolando il seguente messaggio alterato: “E’ scioccante che Tripodi abbia chiesto la revisione di interdittiva antimafia ad una Coop dove lavora il cognato”.

Per essere ancora più chiari inoltre si dà il caso che tale soggetto, definito cognato tendenziosamente, è consigliere di minoranza eletto in lista concorrente, in aperta inimicizia col sottoscritto da oltre 15 anni”.

Proseguendo Michele Tripodi dice:”Il fatto che poi lo stesso lavori presso CPL è pura coincidenza, anzi testimonianza che le mie iniziative di amministratore pubblico vengono assunte SEMPRE in modo imparziale, indipendentemente da inimicizie, parentele interrotte o appartenenze politiche diverse.

Proprio perché tale consigliere durante i lavori consiliari ha invocato l’intervento del Prefetto chiedendo addirittura in modo velenoso e strumentale, l’accesso antimafia, ho inteso replicare in modo sferzante sottolineando la contraddizione in termini tra la sua posizione politica e la sua posizione lavorativa all’interno di una impresa interdetta.

Ringrazio comunque la testata giornalistica per l’assist compiuto sull’argomento, in quanto tale chiarimento reso dal sottoscritto con queste poche righe dimostra una cosa. E cioè che ogni rapporto di parentela va sempre contestualizzato.

Con il soggetto-consigliere in questione, sul piano del diritto, non abbiamo alcuna parentela nè grado di affinità, oltre che nessun tipo (e per fortuna) di rapporto umano.

Analogamente il principio vale per il Sindaco Marco Policaro ingiustamente colpito proprio su questo specifico tema delle parentele “non parentele”.

Si ribadisce infatti che non sono le parentele peraltro acquisite che determinano relazioni e comportamenti”.

Infine Tripodi conclude: ”Evidentemente però nemmeno l’atto forte delle sue dimissioni ha stoppato la macchina del fango che ha continuato imperterrita anche dopo il Consiglio Comunale.

Per quanto ancora durerà questo tiro a bersaglio immeritato su Polistena?

Auspichiamo invece che il gesto forte di Marco Policaro venga raccolto per quello che vale – e il suo valore è tanto – dimostrando la propria diversità politica e la totale distanza da qualunque ambiente mafioso sua e di tutti”.

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