Il Consigliere Regionale Francesco Pitaro sull’emergenza cinghiali in Calabria: un’istanza all’assessore regionale all’agricoltura

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“Sull’invasività dei cinghiali, che sta provocando danni economici – per cui la Regione deve procedere al risarcimento – e sui rischi per l’incolumità delle persone a causa del verificarsi di incidenti stradali, purtroppo i rimedi si stanno rivelando clamorosamente insufficienti. Ho di recente proposto (con una mozione in Consiglio) che il Dipartimento Agricoltura della Giunta regionale adotti uno schema di avviso pubblico per la presentazione di ‘Progetti pilota per la realizzazione di una filiera di carni di cinghiale calabro’ sulla falsariga di quello già fatto dalla Regione Basilicata. Ma – afferma il consigliere regionale Francesco Pitaro – in attesa che ciò avvenga e per non trascurare di contrastare l’emergenza-cinghiali, ho inviato un’istanza all’Assessore regionale all’Agricoltura, affinché la Regione Calabria dia attuazione alla legge n. 157/1992 e ai principi statuiti dalla Corte Costituzionale nella sentenza n. 21/2021 e, conseguentemente, adotti una delibera di Giunta o altro atto diretto ad autorizzare all’abbattimento dei cinghiali i cacciatori e i proprietari/conduttori dei fondi muniti di licenza per l’esercizio venatorio”. Spiega Pitaro: “La sentenza della Corte costituzionale n. 21/2021 considera non illegittima la legge regionale della Toscana n. 3/1994 nella parte in cui prevede che i piani di abbattimento dei cinghiali possano essere eseguiti anche dai cacciatori. In verità già la legge nazionale n. 157/1992 all’art. 19 comma 2 prevede che le guardie venatorie della Provincia possano avvalersi ‘dei proprietari o conduttori dei fondi sui quali si attuano i piani medesimi, purché muniti di licenza per l’esercizio venatorio’. Lo ‘strappo’ (ritenuto legittimo dalla Corte Costituzionale) della legge Toscana – conclude Pitaro – consiste nell’avere inserito tra i soggetti esecutori i semplici cacciatori anche non proprietari dei fondi su cui insistono i piani di abbattimento. E ciò riconsiderando il pregresso orientamento anche alla luce del fatto che le funzioni e il personale dell’ente Provincia sono stati notevolmente ridotti”.

 

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