PASQUALE IMBALZANO: “BASTA CON GLI ANNUNCI INCONCLUDENTI PER L’AREA PELLARESE”.

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L’avv. Pasquale Imbalzano, per quasi dieci anni  consigliere comunale, sempre attento alla condizione del territorio pellarese  e di tutta la città, afferma: “Per  cultura politica e personale, rifuggiamo di norma dalla tentazione di sollevare polemiche che potrebbero essere recepite come personali,  e non lo sarebbero comunque da parte nostra, anche quando leggiamo periodiche dichiarazioni-annunci,   del tutto trionfalisticamente  fuori luogo,  su iniziative SEMPRE  di là da venire dell’attuale Amministrazione di Centro-sinistra per l’area pellarese, soprattutto ove si pensi che sono passati sette (ripetiamo sette)  anni dal suo insediamento, caratterizzati  in massima parte solo da fiumi di parole a gogò. Eppure l’esperienza consolidata  dovrebbe suggerire maggiore cautela,  anche se si è  in previsione delle elezioni regionali, atteso che i cittadini di Pellaro non hanno da tempo  l’anello al naso ed anzi  sanno bene che il lavoro amministrativo  bisogna concretizzarlo e non annunciarlo, magari   fidando nella loro scarsa memoria. Un esempio   recente, ma clamoroso per tutti:  Il Centro Vaccinale  al CEDIR, annunciato in pompa magna e che doveva essere operativo  per il 31 marzo, ma fragorosamente  e definitivamente mai realizzato!”

Ancora Pasquale Imbalzano  aggiunge: ”Ed a proposito  di Pellaro, abbiamo voluto in questi giorni effettuare  la consueta ricognizione in tutte le sue 36 frazioni, raccogliendo la solita impressione disarmante. A partire dalla eterna incompiuta, anzi di fatto mai avviata,  della costruzione del Ponte sul Torrente Fiumarella a Lume (e non di Nocille), che da anni tiene in ostaggio, salvo peripli obbligati  da compiere,  le frazioni di Lia, Campicello, Nocille  stessa, Testa di Cani e S. Francesco,  con relative strade annesse  devastate ed impraticabili. Analoga la triste condizione  delle vie comunali attorno agli abitati di  Bocale I ,  II°  e Campoli ,che rendono  impossibile il raggiungimento  sia di tanti agglomerati di  abitazioni costruite di recente che le ubertose e  floride campagne delle vicine colline produttrici  di  vino, olio e mandorle di  eccezionale qualità”.

Continua Pasquale Imbalzano:    “E che dire delle difficoltà di raggiungere la frazione di Pantano o del colabrodo in cui sono ridotte le  Vie Lume S. Filippo e Feudo, quest’ultima raggiungibile solo con i fuori strada? Per non parlare  della panoramica via Quattronari   fino  a S. Giovanni,   da tempo  raggiungibile  solo a prezzo di gravi danni alle macchine  ,come sarebbe giusto e più breve, dalla statale 106  per la condizione  indescrivibile  delle strade comunali adiacenti.  A questo proposito, reiteriamo  la nostra  antica, ma sempre attuale proposta di allargare strada di accesso al Cimitero,  inaccessibile per  i frequenti ingorghi nei fine settimana e risalente ormai ad  oltre 70 anni”.

Imbalzano continua: “Per non parlare della drammatica condizione della viabilità di  via  Carrubbara fino a Macellari, il cui ponte rimane ancora  incompiuto dopo oltre 20 anni, e  dei tratti stradali che conducono alle popolose frazioni di   Curduma, Cavallaro, Amendolea e Paterriti, sempre più  isolate a dispetto di tanti  annunci  sulla stampa  su interventi fantomatici  rispetto a risultati pressocchè  inesistenti. Ed infine:  è migliore  la condizione delle Vie Mortara, Filici I°  e II°  e delle vie   che dal torrente S. Gregorio portano  alla parte alta del rione S.Leo?”

Infine Pasquale Imbalzano conclude: “Tutto questo,   per testimoniare che atteso lo stato  di abbandono  in cui è stato tenuto in questi  ultimi  anni   il vasto entroterra Pellarese, a dispetto di tante presenze locali  di amministratori di maggioranza, ci porta alla conclusione    che anche per  Pellaro, così come per tutta la vasta periferia della Città,  da Nord, alla zona collinare,  a Sud, è ora di attuare  in tempi brevi  un vero e concreto programma di interventi, lontano dai rattoppi attuali ed “a casaccio”  del centro cittadino, e  che servano  a migliorare la condizione di vita di una area, quella pellarese, ormai abitata da oltre 20 mila persone e fin qui scarsamente attenzionata”.

 

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