Dall'Iti di Nicotera un bastone bianco per ciechi all'avanguardia Dall'Iti di Nicotera un bastone bianco per ciechi all'avanguardia

Dall’Iti di Nicotera un bastone bianco per ciechi all’avanguardia

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E’ stato presentato, nella mattinata di ieri, il nuovo avanzatissimo prototipo realizzato nei laboratori del corso di Elettronica ed Elettrotecnica, dagli alunni della classe IV B dell’Iti “Achille Russo”, coadiuvati dagli studenti della III B, coordinati dall’instancabile professore Michele Giandomenico, il Bat-Stick.

Gli alunni, infatti, sono stati coinvolti nello sviluppo di una commessa pervenuta dalla Unione ciechi ed ipovedenti di Vibo Valentia dopo una visita alla sede Uici svoltasi lo scorso anno al fine di conoscere i soci e confrontarsi su quali caratteristiche dovesse avere il prototipo.

Il Bat-Stick è un bastone bianco per ciechi munito di sensori di prossimità, che segnala la presenza di ostacoli e fosse, in grado di misurare eventuali dislivelli comunicando vocalmente l’entità in modo che l’utente possa affrontarli avendo già idea dell’ordine di pericolosità.

Il prototipo è stato presentato alla presenza del dirigente scolastico Marisa Piro, dei responsabili Uici, Rocco Deluca, Francesco Bretti e Paolo Masseria, rispettivamente presidente, vice presidente e segretario, Franca Falduto, referente della consulta regionale e Giandomenico.

Affinché le diversità non facciano la differenza!” il titolo dell’appuntamento che ha messo in primo piano “l’importanza della ricerca – afferma la Piro – attraverso questo messaggio di fiducia, speranza e tenacia”.

“L’autonomia è importante e la libertà è la cosa più bella – dichiara Deluca –. Siamo persone non più ai margini grazie alle tecnologie assistite. Dovete essere fieri del modellino che avete progettato”.

“In questo momento di buio e di pandemia – afferma Bretti che a fine presentazione ha collaudato il prototipo – siete riusciti a creare questo importante strumento, a mia conoscenza, il primo bastone che, oltre a avvisare della presenza di ostacoli frontali, è in grado di rilevare i dislivelli e comunicarne vocalmente l’entità”.

La metodologia didattica adottata da Giandomenico è stata quella del service learning, “imparare offrendo un servizio”, tra le più efficaci considerando che la contestualizzazione dell’azione stimola anche la componente empatica che crea un canale per l’apprendimento delle competenze intrinseche al raggiungimento dell’obiettivo. E se questo è vero nelle situazioni standard, nel caso del Bat-Stick, il coinvolgimento emotivo ha raggiunto livelli altissimi.

“E’ da circa quindici anni che uso questa metodologia – dichiara Giandomenico – producendo una media di due prototipi all’anno, alcuni dei quali anche con tecnologie di livello superiore rispetto a quella del Bat-Stick e che ci hanno consentito di partecipare negli ultimi due anni come espositori al Rome Maker Faire European Edition che la più importante fiera sull’innovazione tecnologica ma, in questo caso, il coinvolgimento emotivo mio e degli studenti, ha raggiunto livelli inaspettati. Nonostante il periodo in DaD, grazie all’uso di opportune piattaforme di simulazione online, gli alunni hanno potuto continuare nello sviluppo del software di gestione del sistema di controllo. Aver potuto offrire ai ragazzi l’opportunità di avvicinarsi alle disabilità non in modo pietistico, ma come coloro i quali potevano offrire delle soluzioni, è stata una grande soddisfazione, infatti, già il titolo del progetto “Bat-Stick, affinché le disabilità non facciano la differenza!’ ne racchiude le finalità”.

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